Marek Hamsik, ex capitan azzurro, ha parlato alle pagine de Il Mattino in merito a questi suoi primi mesi cinesi al Dalian e su cosa gli manca della realtà napoletana. Ecco di seguito l'intervista:
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Hamsik: "Mi mancano San Paolo e città, per lo scudetto sarei rimasto. Dalian? Obiettivo salvezza"
Hamsik ha parlato al Mattino in merito alla sua avventura cinese
Quali sono gli obiettivi della squadra? «Ci dobbiamo salvare. Arrivare tra le prime otto sarebbe un grande successo».
Strano che parli di salvezza «Io sono qui per dare una grossa mano alla crescita di questa squadra e di questa società. Nella prima partita abbiamo ottenuto un buon pareggio, in dieci per tutta la partita. I miei compagni hanno disputato una buona prestazione».
Napoli, cosa manca «Ogni cosa. Gli amici, il cibo. Quella è la mia casa, lo è stata per dodici anni».
E del Napoli? «Mi manca sentire il San Paolo, il tifo della gente. Mi manca una partita come quella contro la Juve che è in grado di dare delle sensazioni uniche e straordinarie come poche altre».
Le beghe del calcio italiano non le mancheranno: era da espulsione l’intervento di Meret? «Difficile. Certo se Ronaldo non alza la gamba si può far male, però è anche vero che Meret non l’ha preso. Stare al posto dell’arbitro non è mai cosa semplice».
Divario Juve Napoli «Vedendo la partita e i novanta minuti in cui il Napoli ha dominato, direi proprio di no. Però poi pesano su tutto i soliti punti lasciati per strada nel corso del campionato che noi del Napoli riusciamo a perdere puntualmente e che loro, invece, non perdono mai».
In caso di scudetto non avrebbe chiesto a De Laurentiis di andarsene? «Può darsi: perché vincere lo scudetto al Napoli, rendere felici i napoletani, sarebbe stata una cosa incredibile che non mi sarei perso per tutto l’oro del mondo.
Allenatori preferiti «Reja è stato il primo che ho avuto quando ero davvero piccolo, con Mazzarri abbiamo vinto le prime coppe, con Sarri abbiamo avuto l’orgoglio di aver giocato il calcio più bello d’Europa. E Ancelotti è un vero fuoriclasse della panchina».
Si è dimenticato di Benitez... «Al di là delle troppe sostituzioni anche con lui il rapporto è stato buono.
Scudetto con Sarri «Sì, una ferita che brucia ancora. Ci siamo arrivati davvero a un soffio. Albergo? Non è così. Le partite e i campionati si perdono in campo, non in albergo. E penso proprio di averlo perso sul terreno di gioco della Fiorentina».
Ricordo «Più che per i record di gol di Maradona e di quello delle presenze di Bruscolotti, vorrei essere ricordato come quello che ha tenuto alla maglia più di tutto il resto. Perché ho dato sempre tutto me stesso per il Napoli. In ogni partita».
Ritorno «Alla fine mi vedo per un bel po’ di anni in giro con i miei amici di Pinetamare a vedere partite allo stadio e a divertirci. Pinetamare è il posto del mio cuore, ho capito subito che era casa mia. E non mi è mai mancato niente».
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