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Il Napoli dei finti gregari alla conquista della Spagna: si va a Granada per il colpo grosso

(Getty Images)

L’Europa League vuol dire tanto per un Napoli che sa di poter onorare la competizione fino alla fine, perché almeno sulla carta, può arrivare a Danzica il 26 maggio 2021. Certamente gli azzurri hanno una strada in salita a causa degli...

Gerardo Di Lorenzo

L’Europa League vuol dire tanto per un Napoli che sa di poter onorare la competizione fino alla fine, perché almeno sulla carta, può arrivare a Danzica il 26 maggio 2021. Certamente gli azzurri hanno una strada in salita a causa degli infortuni che potrebbero limitare le ambizioni, ma questo non può e non deve spaventare il Napoli; piuttosto deve dare quella carica in più a chi di solito gioca poco e che ha voglia di mettersi in mostra.

Contro il Granada gli azzurri dovranno fare di necessità virtù per portare a casa un buon risultato ed attendere pian piano tempi migliori col rientro di alcuni calciatori imprescindibili. I partenopei non avranno neppure il tempo di piangersi addosso poiché gli impegni sono tanti, ravvicinati, e alcune defezioni, come quelle di Lozano, Manolas, Petagna, peseranno.

Il Napoli ha bisogno del miglior Osimhen

C'è bisogno di ritrovare presto il miglior Osimhen, quello dalla velocità incontenibile e col fiuto del gol, sperando che non si trovi ancora nella condizione di dover giocare troppo spesso spalle alla porta. FabianRuiz dovrà dimostrare di essere tornati ai livelli di un tempo; il Napoli ne ha bisogno e mai così tanto come adesso. C'è il desiderio collettivo di tornare a vedere le sue parabole da fuori area.  Lobotka avrà quelle chance che tanto desiderava e chiedeva; ora è il momento di dimostrare tutto il suo valore.

In fondo una bella verità in questo Napoli c'è: nessuno si è mai sentito un gregario ed ora è il momento di dare risposte sul campo. Rahmani mettendo minutaggio nelle gambe ed assaporando gli stimoli che dà il terreno di gioco, sta dimostrando il suo talento. Meret ora sembra una garanzia. Il Napoli si presenta in terra spagnola con 13 uomini della prima squadra. Potrebbe essere la gara della consapevolezza e del riscatto di uno spogliatoio troppo massacrato sia in campo che fuori.

Ora il testimone passa a chi gioca meno. A loro l'onere di non far sentire la mancanza degli inamovibili

 Foto SSCN

É quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare e gli azzurri devono dimostrare di essere dei duri che non mollano mai. C'è bisogno che tutti diano il massimo, specie in questa situazione di piena emergenza. Ora, con il passaggio del testimone a chi non ha avuto modo di mettersi molto in mostra, tanti calciatori  hanno l'onere di non far sentire la mancanza degli inamovibili e di convincere il popolo azzurro che il Napoli ha una rosa competitiva. Società ed allenatore hanno sempre predicato questo. Ora tocca al campo l'ultima parola.