Rino Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro l'Inter: "Non voglio parlare di Fabian, ma della prestazione della squadra. Non dico nemmeno cosa penso del San Paolo. Dobbiamo pensare che questa squadra non vince da ottobre e la gente non può applaudire. Io penso che bisogna proseguire con la prestazione di oggi. La squadra ha espresso un buon gioco, da domani guarderò anche i tacchetti. Non voglio più sentir parlare di sfortuna e bisogna continuare a lavorare e tenere meglio il campo. Penso che se continuiamo a giocare così, la squadra può fare qualcosa d'importante. I tre gol ce li siamo fatti da soli".
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Gattuso: “Ci siamo fatti tre gol da soli, dobbiamo tenere meglio il campo. I tifosi hanno ragione”
Rino Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro l’Inter: “Non voglio parlare di Fabian, ma della prestazione della squadra. Non dico nemmeno cosa penso del San Paolo. Dobbiamo pensare che...
DOVE MIGLIORARE - "Dobbiamo giocare più da squadra e dobbiamo fare meno errori individuali. Oggi stiamo pagando questo. Cosa si può rimproverare oggi? Gli errori ci stanno e nella partita di oggi abbiamo fatto cose importanti, ma ingenuità a livello individuale. Dobbiamo stare 3 contro 2, stare sul pezzo di più. Da tanti anni la squadra non vive situazioni così e io non posso sottovalutare questo aspetto per capire come uscirne. Vedo una squadra vive, che si è consegnata e che ogni giorno lavora con entusiasmo a Castel Volturno".
LA PRESTAZIONE -"Il problema più grande è stato quando palleggiavano e uscivamo sempre in ritardo, con un buco in mezzo. Prima del terzo gol, per 16-17' li abbiamo tenuti in area noi".
SAN PAOLO - "Io faccio fatica a fare anche l'allenatore e sono disposto anche a incontrare i tifosi. Io penso che il San Paolo vuoto non debba essere un alibi. Anch'io oggi ho sentito gli insulti, ma devo continuare a lavorare ed è giusto così. I tifosi hanno altre problematiche ed è giusto che si aspettino di più. Gli posso solo chiedere di venire allo stadio e di tirarci i pomodori se perdiamo. Poi esistono problemi come il DASPO che non ho capacità di giudicare".
IL MOMENTO INTERNO - "Mi aspettavo queste situazioni, altrimenti non sarei qua. Io sono contento di essere qua e di allenare questa squadra, perché sono in un grande club con calciatori importanti. Sapevo a cosa andavo incontro. C'è un aspetto positivo, cioè la passione delle persone che lavorano con me, che rappresentano la società, e quella dei calciatori. Sono preoccupato, ma non abbattuto".
INFORTUNI E MERCATO - "Gli infortuni sono di calciatori importanti ma non tanti, spero di recuperare Koulibaly per la prossima partita. Ho Ghoulam che non è grave, Mertens che non sarà a disposizione ancora per una settimana e Maksimovic tornerà tra una settimana. Di mercato non parlo, il direttore è bravo e risponderà lui".
IL CAMBIAMENTO - "Dobbiamo giocare il calcio che sappiamo fare e mettere tutta la qualità a disposizione, tirandola fuori da ogni singolo calciatore. Dobbiamo leggere meglio cosa fare senza palla, decidere quando fare pressione e quando attendere. Su quello ci stiamo lavorando, ma ci vuole del tempo. Non ho la bacchetta magica, ma tante di queste cose le sto vedendo. Questa squadra ama comandare il gioco, non può mettersi dietro ad aspettare ma dobbiamo tenere il campo".
IL FINALE DI PARTITA - "Non ho cambiato perché ho pensato che stessimo giocando bene, poi ho inserito due attaccanti per cambiare tipologia di gioco. Chi era in campo aveva fatto ciò che avevo chiesto".
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