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Da fuoriclasse a sopravvalutati nel giro di tre giorni, o di qualche chilometro di troppo. E’ stran

Da fuoriclasse a sopravvalutati nel giro di tre giorni, o di qualche chilometro di troppo. E’ strano il destino dei top players del campionato italiano in un avvio di stagione che sta mettendo in luce picchi di rendimento altissimi solo in...

Redazione

Da fuoriclasse a sopravvalutati nel giro di tre giorni, o di qualche chilometro di troppo. E’ strano il destino dei top players del campionato italiano in un avvio di stagione che sta mettendo in luce picchi di rendimento altissimi solo in alcune circostanze, e che l’opinione pubblica forse troppo severa, o semplicemente troppo poca obiettiva, si appresta a bollare come sopravvalutati quando incontrano delle difficoltà al di fuori degli italici confini.?Il caso limite è evidentemente quello di Paulo Dybala: l’attaccante della Juventus sta vivendo una personalissima altalena emotiva che lo porta a giorni alterni o ad essere considerato l’erede naturale di Messi, oppure ad essere identificato come il vero problema della Juventus nelle partite che contano su scala europea.

Una frenesia di giudizio che dice poco, o che non dice nulla, sul reale ed incommensurabile valore della Joya bianconera: una qualità impossibile da mettere in discussione, ma suscettibile di crescita e sviluppo al netto degli avversari che gli si parano davanti. Del resto, il Barcellona che lo ha visto soccombere la scorsa settimana, non è molto diverso da quello che lo stesso argentino ebbe agio nel dilaniare qualche mese addietro proiettando la Juventus al punto più alto della scorsa campagna europea.?Valutazioni pericolose, che a tratti hanno coinvolto anche Mertens in maniera ancora più paradossale: il trascinatore del Napoli, del resto, ha dalla sua la tutt’altro che trascurabile scusante di non essere stato neppure impiegato da Sarri nell’ultimo impegno continentale se non nella fase finale della partita: come giustificare allora valutazioni che lo vedrebbero forte con i deboli e debole con i più forti? Evidentemente non è così, e nell’attesa che l’opinione pubblica lo comprenda senza che la frenetica ricerca del capro espiatorio ad ogni costo abbia luogo, ci godiamo i giudizi del demiurgo incontrastato di questo splendido Napoli, quel Maurizio Sarri che a precisa domanda non esita a definire il folletto belga alla stregua di uno dei migliori giocatori del mondo. Esagerato? Il campo le sue risposte le sta dando…. Tmw.