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FOCUS – Milik, il bomber sfortunato: media-gol pazzesca e appuntamento alla prossima stagione

FOCUS – Milik, il bomber sfortunato: media-gol pazzesca e appuntamento alla prossima stagione

Amici di CalcioNapoli1926.it vi abbiamo proposto quotidianamente i numeri di ogni calciatore con un focus dedicato. Ultimo appuntamento con Milik.

Redazione

Arkadiusz Milik rappresenta l'unico centravanti classico del Napoli, il vero numero 9 e attaccante di peso della rosa. I suoi anni in azzurro possono essere riassunti in due parole: gol e sfortuna. Arrivato al Napoli per raccogliere l'onerosa eredità di Gonzalo Higuain, scelse la maglia numero 99, forse anche come sfida, per avere il doppio 9 dietro le spalle. Il Napoli lo prelevò dall'Ajax per 32 milioni di euro, cifra molto alta per un ragazzo di 22 anni ma non così alta considerando le grandi aspettative. E' subito decisivo con la maglia azzurra: all'esordio al San Paolo, contro il Milan, sigla il primo gol in Serie A e la prima doppietta, aiutando il Napoli a battere 4-2 i rossoneri. Stesso discorso vale per la Champions League: esordio contro la Dinamo Kiev, doppietta e vittoria esterna per 1-2. Poi comincia la sfortuna. Nella partita successiva con la Polonia, subisce la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che lo terrà fuori dal terreno di gioco per i 4 mesi successivi. Tornerà in campo solo a febbraio ma intanto Mertens è esploso da "falso nueve" e Milik riuscirà a concludere la prima stagione con 23 presenze e 8 gol (in tutte le competizioni).

Superati i problemi fisici e riguadagnata la piena consapevolezza dei propri mezzi comincia la stagione 2017/18 nel migliore dei modi: titolare nella prima gara di Serie A contro il Verona trova il primo gol stagionale ma è settembre il mese nero per il polacco nato a Tychy, 28 febbraio 1994. Entra in campo contro la SPAL il 23 settembre e dopo pochi minuti si accascia, l'infortunio è serio e ciò che i fantasmi del vecchio infortunio tornano a farsi vivi: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Il polacco torna ad operarsi e resta fuori per ulteriori sei mesi per rientrare a marzo nella gara interna contro la Roma. Torna al gol l'8 aprile contro il Chievo Verona con un colpo di testa perfetto che da il là alla vittoria azzurra e permette di continuare a credere nel sogno Scudetto. Segna ancora con l'Udinese, con la Sampdoria e nell'ultima partita con il Crotone e chiude la stagione con 17 presenze e 6 gol, mostrando una media-gol spaventosa: totalizza 543 minuti e 6 gol, 1 gol ogni 91 minuti che sta a significare un gol a partita.

Si è reso utile anche in fase difensiva, soprattutto nel cercare di bloccare la prima offensiva o sui calci piazzati avversari, grazie alla sua altezza. I numeri stagionali sintetizzano le sue qualità:

Fase difensiva:

- Ha completato 2 contrasti su 3 in zona difensiva

- Ha respinto 10 azioni offensive

- Ha commesso 9 falli e subiti 9

- Ha ricevuto 2 cartellini gialli e 0 cartellini rossi

Fase offensiva:

- 125 passaggi completati su 160 (il 78%, di cui 8 utili per azioni offensive o azioni gol)

- 28 tiri verso lo specchio della porta

- 2 dribbling completati su 4 (il 50%)

- 6 gol (5 in Serie A, 1 in Champions League)

- 1 gol ogni 4,6 tiri verso lo specchio della porta

E' stato l'uomo più sfortunato del Napoli (insieme a Faouzi Ghoulam) e la sua assenza ha pesato molto sull'economia del gioco del Napoli che ha lottato fino alla fine per lo Scudetto senza poter contare anche sull'arma migliore di Arek, i gol. Avrebbe potuto dare una grossa mano in più e il campionato sarebbe potuto andare diversamente ma se la sfortuna è dalla parte opposta, difficilmente si può riuscire. Ha mostrato una grande forza d'animo e tanta voglia di tornare in campo per riprendersi anche la Nazionale e il Mondiale di Russia 2018, riuscendoci. Napoli e i napoletani lo hanno aspettato e la vicinanza del popolo azzurro ha addolcito anche il cuore dell'attaccante cinico e freddo, dall'animo polacco che si è un po' vestito d'azzurro, soprattutto a Genova, contro la Sampdoria: fischi e cori razzisti contro i napoletani, Milik entra in campo, segna e mostra la linguaccia ai tifosi blucerchiati, quasi come a dire "Sì, insultateci pure, noi intanto vinciamo". Ha difeso un popolo intero e ora Napoli proverà in qualsiasi modo a ricambiare l'amore di Arek, tifando per lui ai Mondiali e esultando con lui al San Paolo, con la sua 99, con quello sguardo da grande attaccante che Milik ha mostrato di essere.

Focus di Salvatore Amoroso

Foto SSCN

Redazione

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