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FOCUS – Jorginho, il geometra del Napoli: piede brasiliano, anima napoletana

FOCUS – Jorginho, il geometra del Napoli: piede brasiliano, anima napoletana

Amici di CalcioNapoli1926.it vi proporremo quotidianamente i numeri stagionali di ogni calciatore con un focus dedicato. Oggi è il turno di Jorginho.

Redazione

Jorge Luiz Jorginho, il geometra del centrocampo del Napoli. Basterebbe questa descrizione per sintetizzare la stagione e l’esperienza di Jorginho con la maglia azzurra ma il campionato dell’italo brasiliano è stato molto più importante. Arrivato al Napoli dal Verona nel gennaio del 2014, si è inserito gradualmente nello schema tattico di Benitez, prima, e di Sarri poi. Nella prima stagione è escluso dalla lista UEFA ma gioca con continuità in campionato, pur non mostrando le maggiori doti tecnico-tattiche a causa di un modulo non perfettamente aderente alle sue caratteristiche. La stagione successiva arriva Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli e il giovane centrocampista è costretto alla panchina dal neo-acquisto Valdifiori ma dopo poche settimane il tecnico azzurro sovverte le gerarchie e Jorginho inizia a prendersi la scena. Il 4-3-3 è il modulo perfetto per lui, già praticato nell’Hellas Verona. Da qui in poi comincia l’ascesa e l’affermazione come uno tra i centrocampisti più importanti in circolazione: è il centrocampista con il maggior numero di palloni toccati, viene inserito nella lista dei 5 migliori centrocampisti d’Europa dal CIES e ottiene anche la prima convocazione con la Nazionale Italiana dopo aver ottenuto la cittadinanza. A Napoli diventa anche uno degli idoli dei tifosi per la spigliatezza nei comportamenti e per l'anima un po' napoletana che si è amalgamata al suo "io" brasiliano: anche gli scherzi con i compagni sono spesso in dialetto e ciò ha avvicinato sempre di più il popolo partenopeo a Jorge e tutta la sua famiglia.

La stagione appena conclusa è stata la migliore della sua carriera grazie anche al gioco del Napoli che fa delle caratteristiche di Jorginho l’arma principale. E’ l’anima della squadra, verticalizza e gestisce il pallone come nessun altro in rosa, è freddo e consapevole delle sue qualità ma è utilizzato perlopiù in Serie A. Nelle competizioni europee gioca solo tre partite sulle 8 disputate, Sarri gli preferisce la fisicità di Diawara perché l’unica pecca del numero 8 azzurro è proprio la prestanza fisica. In totale ha collezionato 36 presenze tra Serie A e coppe europee ma la sua imprescindibilità per la squadra non è mai messa in dubbio. Ovunque gli si riconoscono meriti da grande centrocampista nel pieno della maturazione (considerando anche l’età) e dai più importanti top club iniziano ad arrivare telefonate per un’eventuale trasferimento.

Gestisce bene la fase difensiva ed è l’acceleratore di quella offensiva: i numeri stagionali ne confermano le qualità e evidenziano qualche piccolo difetto:

Fase difensiva:

- Ha completato 70 contrasti su 129 (il 54%)

- Ha bloccato 94 azioni d’attacco avversarie (passaggi, cross, tiri e ripartenze)

- Ha commesso 33 falli e subiti 23

- Ha ricevuto 5 cartellini gialli e nessun cartellino rosso

- Ha vinto 16 duelli aerei su 46 (il 34%)

Fase offensiva:

- 2966 passaggi completati (corti e lunghi, di cui 53 utili per azioni importanti o azioni gol)

- 14 dribbling riusciti su 20 (il 70%)

- Ha perso solo 31 palloni in 36 presenze

- 19 tiri verso lo specchio della porta avversaria

- 3 gol (2 in Serie A e 1 in Champions League)

- 4 assist

Numeri eccezionali sia in fase difensiva che in quella offensiva che indicano la capacità nel saper gestire il pallone e far girare la squadra. E’ il primo appoggio per i 10 compagni di squadra e grazie a lui si attivano le azioni d’attacco. L’unica pecca riguarda la difesa su palle alte o su tentativi di dribbling da parte di avversari che mettono in mostra la meno spiccata fisicità. Dopo la stagione attuale ha attratto gli occhi di Pep Guardiola e del suo Manchester City ma il Napoli non vorrebbe privarsi della sua tecnica, anche per il cambio di allenatore che potrebbe esaltare ancora di più, questa volta anche a livello internazionale, le sue qualità. Ora fa parte anche del progetto dell’Italia e la sua carriera può solo andare meglio rispetto a come è andata fino ad ora. A Napoli tutti i tifosi stanno sperando che la maglia numero 8 che padroneggia il centrocampo, resti addosso a Jorginho, il geometra del Napoli.

Focus di Salvatore Amroso

Foto SSCN

Redazione

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