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FOCUS – Albiol, “el comandante” sicuro e barbuto: una garanzia che non conosce limiti d’età

FOCUS – Albiol, “el comandante” sicuro e barbuto: una garanzia che non conosce limiti d’età

Amici di CalcioNapoli1926.it vi proporremo quotidianamente i numeri stagionali di ogni calciatore con un focus dedicato. Oggi è il turno di Albiol.

Redazione

Raúl Albiol Tortajada, nato a Vilamarxant il 4 settembre 1985, è il comandante della difesa del Napoli. Di tutto il reparto difensivo è l’uomo con maggiore esperienza, colui che sa reggere il peso di grandi pressioni e trasformarlo in grinta, tenacia e voglia di imporsi. Arrivato nell’estate del 2013 dal Real Madrid, per 12 milioni di euro, con Rafa Benitez sulla panchina azzurra, Albiol era uno dei pochi top player del Napoli: arrivava da Campione del Mondo e d’Europa con la Spagna, portava a Napoli esperienza internazionale e un grande bagaglio di qualità. Da subito perno imprescindibile della difesa partenopea, si prende anche il ruolo di leader difensivo con i compagni di reparto, e non solo, che imparano tanto da lui, calcisticamente e umanamente.

Nei 5 anni giocati fino ad ora con il Napoli ha collezionato 194 presenze tra Serie A e competizioni europee, vincendo una Coppa Italia (2013-2014) e una Supercoppa Italiana (2014). La sua presenza in campo, prima con Benitez e poi con Sarri, è stata garanzia per la squadra: il "comandante" è stato ed è sinonimo di sicurezza e tranquillità. Se c’è lui andrà tutto bene. Il centrale difensivo ha fatto anche da chioccia a giovani compagni di reparto, più di tutti ha contribuito all'enorme crescita di Kalidou Koulibaly, con cui da 4 anni prova a limitare (spesso riuscendoci) gli attacchi avversari.

Ha una clausola rescissoria di soli 6 milioni di euro, dovuta anche all'anagrafica, ma il suo valore è ben più alto, difatti ci sarebbero squadre che farebbero carte false per portarlo dalla loro parte, negli ultimi anni di carriera. Su tutti il Valencia, primo club professionistico di Raúl, che da un paio di stagioni prova a riportarlo al Mestalla. Albiol, però, non se la sente di tornare a casa, nella nativa Spagna perché ormai per lui casa significa anche Napoli (come confermato dal fratello qualche giorno fa). Napoli, città e società, è diventata una famiglia per il colosso iberico che, nonostante la stazza e l’aspetto da duro resta un uomo rifinito, in campo e fuori.

In campo ha dimostrato di avere numeri pazzeschi nella stagione appena conclusa: è riuscito a formare con gli altri compagni un reparto solido e coeso, è riuscito a limitare i danni e a non mettere in mostra i difetti calcistici, ammesso che ne abbia:

Fase difensiva:

- Ha completato 37 contrasti su 44

- Ha bloccato 67 azioni d’attacco avversarie (tiri, passaggi, cross e ripartenze)

- Ha commesso 30 falli e subiti 25

- Ha ricevuto 7 cartellini gialli e 1 cartellino rosso

- Ha vinto 108 duelli aerei su 174

Fase offensiva:

- 2265 passaggi completati (corti e lunghi)

- 20 tiri verso lo specchio della porta

- 3 gol (tutti in Serie A)

- 1 assist (in Serie A)

I numeri stagionali denotano una grande attenzione in fase difensiva e una spiccata dote per il reparto offensivo. Ha contribuito tanto alla crescita del Napoli nel quinquennio azzurro e difficilmente il club potrà fare a meno di lui. Quando si parla di giocatore fondamentale per una squadra, qualsiasi allenatore potrebbe e dovrebbe fare riferimento a Raúl Albiol. Lui è uno di quelli che si impone per carisma naturale, sono gli altri a sceglierlo come leader, è uno di quelli che dà sicurezza senza troppi gesti o parole, è un comandante vero.

Focus di Salvatore Amoroso

Foto SSCN

Redazione

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