Tradizione e innovazione, dagli schemi ai nuovi modi di affrontare le partite, dallo studio dell’avversario alle nuove tecniche di allenamento, fino alla composizione fisica di ogni singolo giocatore: è il calcio moderno, una fluida unione tra passato e futuro alla costante ricerca dello spettacolo.
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Fisicità e forza muscolare, Napoli ultimo in Italia e in Europa: bisogna fare i conti con i titani del calcio
Il Napoli si trova ad affrontare avversari più preparati dal punto di vista fisico ma sopperisce con elevate doti tecniche: va fatto uno step in più per affermarsi?
Negli anni è sicuramente cambiato il modo di preparare una stagione che con il passare del tempo è diventata sempre più "asfissiante" per le molteplici competizioni che si affrontano, con i club e simultaneamente con le Nazionali. Allora cosa si è fatto? Si è cercato di puntare molto più sulla componente fisica rispetto a quella qualitativa, aggiungendola solo in un secondo momento. Ogni squadra è composta da colossi insormontabili, da atleti dalle doti fisiche altamente marcate ma non sempre dalla tecnica sopraffina. Poche le squadre che si affidano a "piccoletti" per vincere un trofeo ma se lo fanno è solo perché hanno qualità fuori dal normale (ne è un esempio il Barcellona di Messi & co.).
La composizione fisica non sembra essere il parametro più importante per la costruzione di una rosa però è proprio su questa base che, nell’arco della stagione, si risolve un campionato. La Premier League è da anni considerata la lega della fisicità per i grandi scontri di gioco che avvengono in campo e per le potenzialità fisiche delle rose e pian piano ogni Paese si è adattato al nuovo mondo del pallone. Anche la Serie A si è affacciata a questo trend e oggi nessuna delle 20 squadre del campionato italiano è mediamente meno alta di 180 cm e meno pesante di 70 kg, ad avallare la tesi del "meno tecnico, più fisico". La Serie A è stata storicamente la lega con tanti grandi talenti, da Maradona a Platini, da Zola a Baggio, da Pirlo a Del Piero, fino a Fabio Cannavaro e Francesco Totti, non a caso mai giganti! (fatta eccezione per taluni calciatori incredibili). Ma ci si è dovuti adattare ai tempi che avanzano, ora serve la fisicità: più si è preparati muscolarmente, maggiori sono le possibilità di vittoria nel lungo percorso.
E forse è anche per questo che il Napoli fa fatica a trionfare: è la squadra più bassa e più leggera della Serie A, con altezza media pari a 180,8 cm e peso medio pari a 70,3 kg. La squadra partenopea è una delle poche realtà che cerca di portare avanti la tradizione della qualità (non che le altre squadre non ne abbiano, sia chiaro!) e si affida a calciatori come Insigne, Mertens, Callejon, Allan e Hamsik che non spiccano certamente per le qualità corporee. In alcuni match determinanti gli azzurri possono subire il tracollo per le qualità fisiche, in primis, dell’avversario e in altri riescono a sopperire per le importanti doti tecniche dei propri talenti. Da anni si lotta per il titolo tuttavia è sempre la Juventus a portarlo a casa perché coniuga in modo perfetto tecnica e fisicità, qualità spesse volte "intimidatorie" per gli avversari.
Il primato de "i più piccoli" per il Napoli si conferma anche per il Girone C di Champions League: sono ugualmente impari i confronti con Paris Saint-Germain, Liverpool e Stella Rossa, più attrezzate degli azzurri in fisicità e, tranne per i serbi, in tecnica (almeno sulla carta).
Le statistiche parlano di un Napoli minuto ma i numeri sono solo un modo diverso di studiare il calcio e renderlo più praticabile per chi assiste. A parlare, alla fine, sarà sempre il rettangolo verde e lì i ragazzi di Ancelotti sapranno far valere le proprie ragioni perché pur essendo più leggeri e meno alti non saranno meno desiderosi di affrontare ad armi pari i titani del calcio italiano ed europeo.
Di Salvatore Amoroso
Foto SSCN
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