Insomma, anche se non c’è scritto nulla nel referto arbitrale, anche se l’arbitro o i collaboratori non hanno sentito nulla e anche se non ci sono prove tv che hanno registrato il labiale del calciatore si arriverebbe alla squalifica del calciatore. A me è capitato di infliggere, per motivi analoghi, dieci giornate di squalifica a cui ho aggiunto - sempre per il ragazzo colpevole - alcune ore di rieducazione sociale e civile. La squalifica di dieci turni sarebbe il minimo, perché parliamo di razzismo, ed ovviamente avrebbe ripercussioni sulla partecipazione di Acerbi agli Europei. L'articolo 2 dello statuto della Federcalcio - dove ci sono i principi fondanti del calcio - promuove l'esclusione di ogni forma di discriminazione. L’articolo 28 del codice di giustizia sportiva prevede che la lotta al razzismo sia punito in modo chiaro e credo che l'episodio contestato di domenica possa essere ancora più grave perché è avvenuto proprio nella settimana in cui la Lega calcio aveva promosso una campagna contro il razzismo. Se poi fosse vero quanto ha detto Juan Jesus, e cioè che per Acerbi quella non sarebbe un’offesa particolare, confermerebbe che la battaglia culturale è tutt'altro che vinta in questo paese”.
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