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Ferrara: “Juve-Napoli partita dell’anno, Insigne ora sta diventando attaccante. Ho chiamato Ancelotti al suo arrivo per dirgli…”

Ferrara: “Juve-Napoli partita dell’anno, Insigne ora sta diventando attaccante. Ho chiamato Ancelotti al suo arrivo per dirgli…”

Ciro Ferrara, doppio ex di Juventus e Napoli, ha parlato del match di domani pomeriggio

Redazione

L'ex difensore di Napoli e Juventus, Ciro Ferrara, ha parlato a Il Mattino analizzando la sfida di domani tra le due squadre a Torino: "È sempre la partita dell’anno, anche se capita a inizio stagione. Napoli e Juve sono sicuramente le due squadre che si giocheranno il titolo fino alla fine. E se pure una delle due dovesse perdere, c’è tempo per recuperare. La storia parla di due squadre diverse negli uomini e nella tattica. Il Napoli non deve fare l’errore di pensare alla partita dell’anno scorso, e la Juve in virtù di quella sconfitta avrà ancora più rispetto degli azzurri".

ANCELOTTI - "È quasi sorprendente il suo approccio. Non era una cosa automatica che una squadra che ha fatto 91 punti e cambia allenatore e metodologie, potesse invece immediatamente rispondere in un modo tanto efficace. Mi sembra che Carlo abbia trovato la situazione tattica e il sistema di gioco che necessariamente andavano trovati dopo la partenza di un giocatore importantissimo come Jorginho. Ha capito che doveva cambiare qualcosa e questo gli allenatori bravi come Carlo se ne capiscono subito. Ha rischiato e i fatti gli stanno dando ragione".

INSIGNE - "Lorenzo ha sempre fatto l’esterno, ora gioca più vicino alla porta e si diverte. Riceve e gioca molti più palloni e tira di più. È un ragazzo intelligente e si sacrifica, dal punto di vista tattico è perfetto. Con me in Under 21 giocava esterno nel 4-4-2, con Zeman e con Sarri si è specializzato nel 4-3-3, ora sta diventando un attaccante. Milik si sta dimostrato un giocatore importante. Ancelotti sta dando spazio a tutti ma personalmente credo che domani giocheranno i due piccoletti".

RAPPORTO COL MISTER - "Abbiamo un rapporto che è andato oltre, ora potrei parlare di stima e amicizia. Quando è arrivato a Napoli gli ho detto: “Sono a disposizione per qualunque cosa”, ma aveva già chi lo accudiva»".