Vittorio Feltri, direttore di Libero, ha scritto un editoriale per Tuttosport: "La storia del Var si sta trasformando in una barzelletta che non fa ridere, non fa girare meglio il pallone bensì le palle dei tifosi, i quali quasi ogni domenica assistono a errori arbitrali macroscopici che si potrebbero evitare se solo il direttore di gara si degnasse di consultare le tecnologie, ormai collaudate, poste a bordo campo. I signori del fischietto si ostinano invece a considerarsi infallibili come Dio, mentre spesso sono dei tali bischeri da andare disinvoltamente contro il progresso tecnico e pure la logica. Personalmente, assistendo al derby tra Juventus e Torino mi sono divertito: due squadre nerborute e pronte alla battaglia fino all’ultima stilla di sudore. Ho goduto a lungo di uno spettacolo agonistico di primo livello, benché il gioco dal punto di vista qualitativo fosse mediocre. Poi, constato che Zaza viene strapazzato in area e abbattuto. Mi aspetto il rigore. Niente, non viene decretato e mi stupisco poiché il “dittatore” davanti a un episodio che definire dubbio è riduttivo, avrebbe dovuto consultare il Var e verificare l’accaduto. D’accordo, l’arbitro per abitudine centenaria è stato guardato col rispetto dovuto a un giudice inappellabile. Pertanto costui si atteggia ancora a saputello e decide magari a capocchia. Tuttavia se ciò era ammissibile fino a qualche tempo fa, in quanto non si poteva agire diversamente, oggi è assurdo che il despota non rinunci ad esserlo, dato che esiste l’opportunità di fare accertamenti mediante il succitato Var. Chi vi rinuncia manifesta una supponenza intollerabile".
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Feltri: “Quella del Var ormai una barzelletta che non fa ridere”
Vittorio Feltri, direttore di Libero, ha scritto un editoriale per Tuttosport
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