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FIGC, Fabbricini: “Difficile che il calcio italiano possa riprendersi. Vanno riformati i campionati”

FIGC, Fabbricini: “Difficile che il calcio italiano possa riprendersi. Vanno riformati i campionati”

Il commissario straordinario della FIGC, Roberto Fabbricini, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul calcio italiano

Redazione

Intervenuto ai microfoni Radio Rai Uno, il commissario straordinario della FIGC, Roberto Fabbricini, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul calcio italiano.

"Ha steccato l'Inter, ci aspettavamo che vincesse visto che è una delle quattro squadre che gioca in Champions League. E' stato giusto giocare? Credo che il fatto di fermarsi sia una questione più individuale, potevamo pensare a un fermo, ma il vero lutto personale dovrebbe essere stato per tutti, dai karaoke alle sagre paesane, non solo al calcio che fa parte delle domeniche degli italiani.

Sullo sciopero dei calciatori per i campionati di B e C: Mi sembrerebbe strano uno sciopero in questo momento, visto la compattezza delle squadre che mi hanno chiesto espressamente di non fare ripescaggi. Il diritto allo sciopero è sancito per legge, ma penso che non farebbe il bene del calcio. Io credo che la grande incombenza sia quella di riformare i campionati all'assemblea federale che ci sarà tra due mesi. Grandi club sono spariti in pochi mesi, questo poteva essere un segnale importante, ma non so se sarà così.

Sui rapporti umani nel calcio: E' un mondo che attira tutti e rovina molti. Le persone che dovranno governare la Federcalcio ci sono e dovranno sapere governare bene questo mondo. Ci sono interessi troppo contrastanti, la coperta è corta. E' una situazione che va vista con grande managerialità e grande passione calcistica. Difficilmente il calcio a breve potrà risollevarsi. Serve la convinzione e la forza per riformare questo movimento.

Sul commissariamento: Finisce a dicembre, ma al di là di ciò che deciderà il CONI il 4 settembre, il 22 ottobre potremmo organizzare l'Assemblea per decidere il da farsi. A monte di tutto c'è una legge dello Stato che prevedeva di confermare alcuni principi fondamentali. Il CONI ha mandato delle osservazioni al governo che ha risposto con ulteriori osservazioni che verranno poi prese in considerazione dal Comitato in vista dall'Assemblea elettiva che organizzeremo per la data che vi ho detto prima. Personalmente, penso di aver agito in modo equidistante in molti punti. Non sta a me se le cose sono state fatte bene o male. Qualcosa la modificherei, ma penso che molte cose le confermerei come cose fatte bene. Il fatto che su tutte le panchine abbiamo messo un tecnico con un riconoscimento federale fino alla terza categoria, è stato un favore al calcio e un servizio alle famiglie che si approcciano con questo sport.

Sul lavoro di Mancini: Siamo arrivati molto in basso nel ranking ma io credo che lui sia stato una buona scelta. E' una persona che ha accettato l'incarico con le caratteristiche che cercavamo. Una grande voglia di sedere sulla panchina affrontando un mare tutt'altro che calmo, oltre all'aver accettato un'offerta in linea con le casse della FIGC. E' una persona equilibrata con buon senso. Ora iniziano le partite e vediamo quale sarà la risposta del campo. Come si avvicina la Federazione alle prime partite ufficiali della Nazionale? E' evidente che sono partite pesanti e difficili, dovremo iniziare col piede giusto nella partita che si giocherà a Bologna. Dobbiamo riprendere il gusto di rivedere la Nazionale. Dobbiamo far sì che le persone non guardino solo la propria squadra del cuore.

Sulla riforma del campionato: Le istanze forti che sono arrivate dai club di Serie B, mi hanno spinto ad anticipare questi cambiamenti. La giustizia sportiva non può avere questi tempi, troppo lunghi, ma è sacra e non va toccata. La giustizia va riformata, ma non nelle persone ma nei gradi di giudizio e anche nella velocità delle sentenze. Se tutte e quattro le squadre avessero vinto la prima partita sarebbe stato un buon messaggio in chiave Champions.

Sulle seconde squadre: E' un grande rimpianto. Abbiamo progettato il tutto con Costacurta. Quando abbiamo varato il progetto, c'erano 4 squadre di Serie A disponibili che poi hanno fatto un passo indietro. Non era solo la Juventus disponibile ad andare avanti.

Sulla nuova FIGC: Abbiamo la speranza di avere una struttura Federale forte che sappia fa coincidere tutti gli interessi della stessa. Ci vuole un grande manager che possa far capire al mondo di quanto è importante andare avanti insieme per rilanciare e riformare il calcio italiano.

Sulle lamentele dell'AIA per la totale assenza dei vertici federali all'assemblea degli arbitri: Ho chiamato Nicchi per dirgli che sarei andato a Firenze per salutare i direttori di gara. Non sono potuto andare per alcuni problemi fisici. Personalmente sarei andato anche a piedi a Coverciano, però questi problemi non mi hanno permesso di essere presente".