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"Esclusi i nati in Campania": l’ombra del razzismo piomba ancora sul calcio

Redazione

Juventus - Napoli scatena nuove polemiche sul razzismo nel calcio

“Il calcio è un gioco che deve unire le persone, no?”. Questa la domanda che il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, si poneva circa una settimana fa. Proprio lui che da sempre è tra le vittime di quel razzismo che, fin troppo, attanaglia il calcio di tutto il mondo. Una domanda che oggi, però, ci dobbiamo porre ancora una volta. Questo perché il calcio italiano ha scritto una nuova pagina brutta. Di quelle che mai vorremmo vedere. Questa volta, però, ad esserne vittima non è un calciatore, un allenatore o una squadra bensì tutti i tifosi. In particolare quelli del Napoli ma, diciamo la verità, potrebbe presto accadere a tutti.

I FATTI – Nella mattinata di oggi è stato reso noto, tramite un comunicato, che sarebbe cominciata la vendita dei tagliandi per la sfida di campionato tra la Juventus ed il Napoli, prevista per sabato 31 Agosto. Biglietti, però, non a disposizione di tutti perché risultano essere esclusi tutti coloro che sono residenti in Campania. Questo viene considerato ancora accettabile visto che, anche in passato e per gare a rischio disordini, questa era la soluzione che tutti gli organi competenti consideravano la migliore. Oggi, però, si è aggiunta una nuova restrizione ovvero quella ai nati in tutti i comuni della regione Campania.

LO SDEGNO – Una decisione che ha ovviamente scatenato lo sdegno sia di giornalisti, sia dei tifosi che degli amanti di questo sport. Una decisione che ha scatenato una vera e propria polemica. Tra gli organi accusati c’era anche la Questura di Torino che ci ha tenuto, però, a chiarire la sua estraneità ai fatti: “La Questura di Torino non ha mai concordato tale decisione con la società sportiva né intende condividerla”. Resta, invece, da chiarire la posizione dell’Osservatorio che si riunirà, però, solo dopo Ferragosto.

L’ATTESA – La società bianconera avrebbe, quindi, preso una tale decisione in modo cautelativo ma andando a ferire uno diritto, quello della nascita, che non dovrebbe avere alcuna limitazione territoriale, razziale o di genere. Tutti gli organi ci chiedono di attendere ma, intanto, un grande danno è stato fatto ad ogni uomo, donna o bambino che ancora guarda quel pallone rotolare sul campo da calcio e ancora riesce a meravigliarsi.

di Maria Ferriero

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