Dalla B alla Champions con una naturalezza spaventosa: personalità, quantità, qualità. «Ho chiesto a Di Lorenzo quante partite avesse giocato in questa competizione», la consacrazione di Ancelotti dopo il Liverpool. Sì, non un retroscena ma una promozione con lode: perché Giovanni, retrocesso con l’Empoli all’ultima giornata del campionato precedente, 114 giorni dopo ha esordito nell’elite d’Europa, con i campioni in carica, seminando tracce e impronte di altissimo livello. Sembrava un veterano, era un deb. Evidentemente predestinato: «Il Napoli ha inserito buoni giocatori come Manolas e Di Lorenzo», aveva detto Klopp alla vigilia con stima e rispetto. Acquisto super, per il momento, più giovane di due anni e più economico di Trippier, l’uomo che inizialmente sembrava seriamente candidato al ruolo di esterno destro. E ora? Beh, ovvio, la Nazionale: Mancini ha parlato di lui molto bene e poi l’ha fatto anche seguire al San Paolo con la Samp. La convocazione si avvicina. Acquistato per 9 milioni di euro, 13 meno di quanto l’Atletico ha pagato Trippier, a 26 anni compiuti Di Lorenzo sta vivendo la sua favola. Il principe azzurro che più non si può: dopo il Napoli, infatti, il prossimo obiettivo è la Nazionale. L’Italia di un Mancini che per lui ha speso parole importanti – «Può essere una bella sorpresa» – e anche un osservatore: sabato con la Samp, al San Paolo, c’erano occhi puntati su di lui. Risultato? Neanche una piega: imperturbabile. Cds
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Elogiato da Ancelotti e Klopp, Di Lorenzo ora l’obiettivo è la Nazionale
Elogiato da Ancelotti e Klopp adesso vuole convincere Mancini
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