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L’editoradio di Chiariello: “Tolleranza zero? Che sia vero!”

L’editoradio di Chiariello: “Tolleranza zero? Che sia vero!”

L'editoradio di Umberto Chiariello ai microfoni di Radio CRC

Redazione

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione Editoradio in onda su Radio CRC è intervenuto Umberto Chiariello per il suo consueto ‘Editoradio’ : “Chi era il principe di Condè si chiedeva Don Abbondio la notte prima di sposare Renzo e Lucia, perché il coraggio uno se non ce l’ha non se lo può dare. Siamo uomini o caporali? Oggi si vuol dare la fascia ad Asamoah, ma io non la voglio. Asamoah era in campo e Keita Balde invece di essere solidale con il suo fratello di nazionale ha pensato a provocare Insigne e l’ha fatta pure franca. Se io fossi uomo, mi fermerei con il pallone in mano e direi “basta” per fratello Kalidou, ma Asamoah ha famiglia e non lo può fare, Keita Balde non lo può fare, Spalletti non si gira verso il pubblico per dire “basta” e nemmeno il presidente dell’Inter.

Ci ha pensato Vecchioni he è un grande uomo per dire “non è questa la Milano in cui mi riconosco, fermarsi valeva trenta scudetti”.

Siamo in un paese dove ognuno che parla c’ha la zella, perché parlano tutti. L’unico che in questo calcio è relativamente nuovo è De Laurentiis, il quale ha lanciato la pietra ed è scappato nella sua Los Angeles e ora tace dopo i fatti di Milano. Io credo sia il momento della responsabilità. Il Ministro degli Interni parla, ma oggi continuano gli incidenti. Vogliamo dare la fascia agli uomini di colore, ma dopo agli angoli dei semafori li sbeffeggiamo, li vituperiamo e li cacciamo dall’Italia. È la non cultura di questo paese che va colpita seriamente con operazioni che partono dai bambini. Tutti dobbiamo ricominciare da capo. Anno nuovo vita nuova? Tolleranza zero”.