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Dossena: "Il San Paolo lascia senza fiato, ancora oggi ho la pelle d’oca. Su Ancelotti…"

Dossena parla di Liverpool-Napoli

Andrea Dossena ha commentato la stagione che il Napoli sta conducendo con Ancelotti

Redazione

L'ex terzino del Napoli, Andrea Dossena, ai microfoni di Soccermagazine.it ha parlato del campionato italiano e del suo passato in maglia azzurra.

La prima stagione di Ancelotti sulla panchina del Napoli, secondo l'ex calciatore, non sarebbe da giudicare fallimentare qualora non si riuscisse a trionfare in Europa League: "Ha preso una squadra che aveva fatto qualcosa di straordinario con Sarri e lui con la sua grande personalità ed esperienza è riuscito a mettersi in gioco e secondo me non era da tutti. Il percorso era molto difficile da rifare, comunque il Napoli aveva fatto il record di punti, tutto quello che Sarri è riuscito a portare a casa era molto difficile da ripetere. Eppure Ancelotti ha aiutato la squadra a portare a casa il secondo posto e ad avere più quella esperienza, quella globalizzazione europea che serviva al Napoli. Adesso avrà un avversario ostico quale l’Arsenal, ma secondo me se riesce a superare il confronto con gli inglesi ci sono buone possibilità che arrivi in finale".

Dossena parla poi anche della speciale atmosfera che si vive al San Paolo: "È molto complicato far capire a qualcuno, che magari non ha giocato a calcio, cosa provi quando vesti quella maglia e cosa ti dà quella città, perché comunque i tifosi ti amano incondizionatamente. Questa è una cosa che mi piace tanto. Magari sono altalenanti perché in una coppia se una persona ama tanto vuole essere anche ricambiata e se in certe partite non riesci a vincere in quella dopo lo stadio non è così pieno, però per l’amore che ti danno, se sei titolare, se non sei titolare, al ragazzino che veste per la prima volta quella maglia, è qualcosa di particolare. Il San Paolo pieno, nelle partite di quelle in cui si veste da sera, si mette lo smoking e diventa veramente una bolgia, è veramente difficile da spiegare, ma anche ad un altro giocatore che non ha vissuto certi palcoscenici. Le prime volte rimani un po’ senza fiato, dopo ti ci abitui e quindi riesci a gestire l’emozione, però adesso ricordandomi quell’emozione, è facile che vedendo una partita mi venga un po’ di pelle d’oca".