Dimaro - I sei gol di Dries Mertens - in campo appena per 38' - sono il primo segnale della grande determinazione del Napoli, che ha affrontato con una furia agonistica per certi versi inusuale l'esordio stagionale: travolgendo (17-0) i malcapitati dilettanti del Bassa Anaunia, sotto gli occhi di Aurelio De Laurentiis. Gli azzurri sembrano già con la testa allo spareggio di Champions League di Ferragosto e hanno cominciato il ritiro di Dimaro col piede giusto: almeno sul campo.
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Dimaro – I sei gol di Dries Mertens – in campo appena per 38′ – sono il primo segnale dell
Dimaro – I sei gol di Dries Mertens – in campo appena per 38′ – sono il primo segnale della grande determinazione del Napoli, che ha affrontato con una furia agonistica per certi versi inusuale l’esordio stagionale:...
In evidenza anche Milik, autore di una tripletta e Lorenzo Insigne: il primo azzurro a andare a segno nella nuova stagione. In controtendenza il malumore di Pepe Reina, che è rimasto a lavorare in palestra e non ha partecipato all'amichevole: ufficialmente per motivi precauzionali. Il portiere non ha ancora ricevuto una risposta definitiva dal presidente alla sua richiesta di rinnovo del contratto. In stand by pure Mario Rui, che sta completando le accuratissime visite mediche. L'annuncio ufficiale del suo acquisto dalla Roma continua a farsi attendere. Sarri può però consolarsi con l'ottima condizione generale mostrata dal suo gruppo.
La partita ha dato naturalmente delle indicazioni solo parziali: un po' per il livello molto basso degli sparring partner e anche per le gambe ancora abbastanza imballate degli azzurri, che si erano allenati pure in mattinata in maniera come al solito intensa. Era quasi impossibile attendersi la solita brillantezza, insomma. Ma il Napoli ha dato lo stesso la sensazione di essere già in palla e ha interpretato in scioltezza gli schemi del modulo 4-3-3, sulla falsariga del l'ottimo finale del campionato scorso. Maurizio Sarri ha chiesto ai suoi giocatori di giocare comunque rasoterra e sempre in velocità, naturalmente nei limite del possibile. Tra i più convincenti i brevilinei come Lorenzo Insigne, che dopo appena 3' ha realizzato la prima rete della nuova stagione.
Positivo anche l'impatto con la gara di Arek Milik, che è stato schierato al centro dell'attacco e si è presentato immediatamente con una tripletta (22', 33' e 44'), dimostrando così di essersi lasciato alle spalle i postumi psicofisici per l'infortunio al ginocchio. Tra i titolari hanno ritrovato spazio pure Maggio, Maksimovic e Chiriches, poco impegnati dagli avversari e dunque ingiudicabili: anche se il vice capitano ha spinto molto sulla fascia destra e il difensore serbo ha fatto centro in mischia (al 44') su azione di calcio d'angolo. A metà campo Allan (autore di un bel gol al 24'), Jorginho e Hamsik, a sua volta tirato a lucido come al solito. Il sigillo sulla goleada del primo tempo, concluso con un rotondo 7-0, lo aveva messo alla mezzora Insigne con un'altra buona giocata.
Nella ripresa Sarri ha cambiato quasi l'intera squadra (tranne Maggio, sostituito dal convalescente Hysaj solo al quarto d'ora), per accelerare il rodaggio dei suoi uomini. Ma la musica non è cambiata. Dries Mertens s'è fatto bastare soli 9' per eguagliare la tripletta di Milik, andando a segno con due stupendi pallonetti. Subito a segno anche Giaccherini (al 4') e Rog (6'), autore di una percussione delle sue. In evidenza pure il nuovo arrivato Ounas, che è stato schierato a destra e ha colpito un palo da fuori area. Il mancino s'è rifatto però poco dopo con l'assist per il poker (17') di Mertens, che ha poi continuato a divertirsi (20', rete personale numero 5) anche quando l'allenatore lo ha riportato sulla sinistra: per dare un po' di spazio a Pavoletti, subito in evidenza con un centro di testa (22'). La concorrenza ha motivato gli attaccanti del Napoli, che non hanno mai tirato il fiato (bis di Giaccherini al26') e sono stati trascinati dalla furia di Mertens, sostituito dopo avere portato addirittura a sei il suo bottino personale di reti.Non era il caso di infierire ancora di più. Repubblica.
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