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Corbo su De Laurentiis: “Deve diventare più trasparente con i tifosi”

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Il commento del noto giornalista su De Laurentiis

Ugo Panico

Antonio Corbo, giornalista ed editorialista de La Repubblica, è intervenuto nel corso di 'Radio Goal', trasmissione in onda su Kiss Kiss Napoli per parlare di De Laurentiis.

Corbo: "E’ un rapporto tormentato quello tra De Laurentiis e i tifosi del Napoli"

de laurentiis giuntoli

Ecco di seguito riportate le dichiarazioni:

“E’ un rapporto tormentato quello tra De Laurentiis e i tifosi del Napoli, per lunga parte per colpa del presidente e in minima parte dei tifosi. Non è possibile contemplare un caso che è ai limiti della convivenza possibile. In 18 anni il Napoli ha ottenuto ottimi risultati, è una delle prime 20 società europee e non ha nessun debito. Ha, però, un presidente che fa di tutto per essere antipatico e impopolare per dare il peggio di sé, pur avendo meriti importanti e qualità interessanti. Un presidente che dopo un terzo posto in campionato non esce dall’albergo del ritiro di Dimaro, solo a nominare il suo nome giù un’alluvione di fischi in una piazza che per definizione (si chiama Madonna della Pace) è clemente.

De Laurentiis deve porsi questo problema, non può convivere con i risultati positivi ma con un’immagine che è la peggiore possibile. Sembra infatti un avaro patologico, uno scorbutico e un attaccabrighe, e pure certe volte è una persona piena di carinerie. Deve diventare più trasparente, deve darsi un’immagine di un presidente intelligentemente rivolto a fare i suoi interessi e quelli del club. La tifoseria è rimasta al secolo scorso quando c’era il presidente mecenate, non importa se lascia club prestigiosi come quelli milanesi in un mare di debiti o la stessa Juventus che ha sprecato all’infinito.

Il Napoli, invece, non ha sprecato niente, in questi 18 anni ha un regime economico molto sorvegliato e responsabile. Però c’è una serie di battute fuori posto e trovate inutili, anche se è un presidente visionario che guarda bene nel futuro del calcio. E’ stato il primo a dire che bisognava ridurre gli ingaggi, nessun può dirgli no in questo".

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