Juan Jesus: "Grazie dell'invito, per me è un onore. Io ho provato ad essere superiore. Appena è finita la partita i sono detto, vabbè lasciamo stare. Io ho avuto una carriera pulita, senza nessun episodio, a differenza lui che ha vissuto diversi momenti in cui ha fatto pensare diversamente. Però purtroppo dopo lui ha voluto smentire. Io nonostante tutto ho protetto lui, però passare da bugiardo mi è sembrato esagerato. Ora io stendo un velo pietoso, vado avanti e essere da esempio per i ragazzi e i miei figli. Ma nel 2024 non possiamo ancora affrontare ancora alcuni argomenti".
De Laurentiis: "Il problema è il sistema. Perché c'è sempre un sistema che non funziona alla base di determinati accadimenti. Quindi è lì che bisognerebbe mettere mano. Non si parla di esistenza di doppio stato? Se questa è la nostra natura snaturata, è difficile poi educare le persone. Mi preme dire che i bambini di razzismo non hanno nulla, sono in classi miste, giocano con tutti. Poi man mano che si cresce...il bullismo ad esempio è conseguenza di un razzismo all'interno comportamentale di frequentazione di altri simili anagraficamente parlando. Alla base c'è uno stato che non ha mai funzionato e non sta funzionando, un problema educazionale nelle famiglie che devono lavorare per portare un doppio stipendio a casa e non possono tutelare con la loro presenza la crescita dei loro pargoli, i quali risentono poi di quell'assenza. La scuola da sola non bastano e non è adeguata perché ha professori che non sono in grado di educare in modo moderno i nostri ragazzi e quindi i problemi sono molteplici. Criticare è facile, il problema è trovare cosa fare per non poter più criticare".
De Laurentiis: "L'unico comune denominatore per tutti deve essere il rispetto. Non posso ancora dire nulla sul tecnico. I prossimi 10 giorni saranno decisivi. Dopo aver fatto tutte le necessarie obbiettive valutazioni, dove non deve vincere il tifo, ma deve vincere l'equità del ragionamento".
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