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De Laurentiis: “Il calcio è malato, della Juve non parlo. Lasciamo in pace il Napoli”

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Le parole del presidente del Napoli a margine di un evento FIGC

Domenico D'Ausilio

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, rompe il silenzio intervenendo a margine della presentazione del "Codice di giustizia sportiva FIGC", edito da Giuffrè Francis Lefebvre, soffermandosi sui problemi del calcio, la vicenda Juve e la propria squadra. Ecco le dichiarazioni del numero uno azzurro riportate da TMW.

De Laurentiis sui problemi del calcio e la vicenda Juve

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"Il Governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta c'erano gli schiavi, ma voi credete non ci siano più? Siamo tutti ancora schiavi. Schiavi di una situazione non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere pensionati felici. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese e questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Qual è la panacea per far star calmi e buoni tutti? Il calcio. Lo Stato non è stupido e lo sa, però lo ignora. Non è stupido. Altrimenti dovrebbe fare in modo che le Leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti perché ci vogliono cinque minuti per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano. Juve? Non ne parlo. Ci penseranno i magistrati, non è compito mio. Mi dispiace che il calcio, ma non è solo un problema italiano, non sia portatore sempre dei valori che dovrebbero essere di esempio per le nuove generazioni. Nuova Calciopoli?Non sta a me, ripeto, stabilirlo. Ho già detto che il calcio è malato dall'alto. Non si vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per andare avanti con questa tipologia di campionati e non si vuole la rivoluzione copernicana perché poi bisogna essere rieletti. Questo è un problema di tutti coloro che poi sono sottoposti a rielezione, nel mondo della Politica e in quello dell'industria, dei sindacati o dello sport. Nel mondo dello sport, purtroppo, la sorveglianza è latente e la volontà di voler modificare e crearsi delle antipatie è difficile trovarla".

Sul Napoli e Hamsik

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"Ragazzi quando vorremo parlare del Napoli ne parleremo, ora lasciamoli allenare in Turchia. Sono sul mare felici, contenti e soddisfatti. Hamsik? È una colonna del Napoli e rappresenta la mia storia napoletana, io da 18 anni sono col Napoli e lui è stato un capitano esemplare e una persona formidabile. Ce ne fossero come lui".

Sulla Superlega

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"Voi dovete farmi una favore. Andate su Netflix e guardate le quattro puntate su FIFA: così per le vostre domande avrete anche delle risposte".

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