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Kevin De Bruyne, il timido diventato leggenda: ora scriverà la storia con il Napoli

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Ripercorriamo insieme la storia del nuovo fuoriclasse del Napoli
Gianmarco Nurra

Nel 2019, Fox Sports pubblica un meraviglioso editoriale ripercorrendo i punti salienti della vita di Kevin De Bruyne, leggenda del Manchester City divenuto, pochi giorni fa, nuovo acquisto del Napoli di Antonio Conte. Una vita lontana dai riflettori, fatta di rifiuti e tradimenti subiti, che lo hanno forgiato fino a diventare il fuoriclasse che tutti noi conosciamo oggi. Di seguito, dunque, quanto riportato.

Kevin De Bruyne, quando i timidi diventano giganti

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"Kevin De Bruyne oggi è uno dei centrocampisti più forti al mondo. Un leader silenzioso, un talento raffinato, una macchina perfetta per idee, assist e gol. Ma dietro il suo successo c’è una storia che pochi conoscono, fatta di dolore, solitudine e rivincita. De Bruyne nasce a Drongen, in Belgio, il 28 giugno 1991. Fin da piccolo dimostra un talento fuori dal comune con il pallone, ma anche un carattere chiuso e riservato. Proprio questo suo modo di essere lo metterà davanti a un episodio durissimo: quando era ancora un ragazzino, mentre giocava nelle giovanili del Genk, fu affidato per un periodo a una famiglia ospitante, come succede spesso nei settori giovanili per facilitare la logistica. Ma dopo qualche mese, quella famiglia chiese di non tenerlo più. Il motivo? Kevin era “troppo silenzioso”. Quella frase gli rimase dentro come una ferita. “Mi dissero che ero troppo introverso, e che non volevano più ospitarmi. Fu devastante”, ha raccontato anni dopo proprio lui in una lettera pubblicata su The Players’ Tribune, testata statunitense dove gli atleti condividono storie personali. Quel rifiuto segnò Kevin. Ma non lo spezzò. Al contrario, lo trasformò in benzina. “Volevo dimostrare a tutti che si sbagliavano su di me”, disse. Tornò a casa, lavorò ancora più duro, e pochi mesi dopo esplose con le giovanili del Genk. In una sola stagione fece 12 gol e 21 assist. E allora tutto cambiò. Persino quella stessa famiglia cercò di riavvicinarsi, chiedendo di ospitarlo di nuovo. Ma ormai era tardi. Da lì in poi, la carriera di De Bruyne è stata una scalata continua: Genk, Chelsea (dove però fu scartato da Mourinho), Werder Brema, Wolfsburg e infine Manchester City, dove è diventato uno dei giocatori simbolo dell’era Guardiola. Con i Citizens ha vinto tutto: Premier League, FA Cup, Champions League, raggiungendo un livello di gioco che lo ha consacrato come uno dei più completi al mondo nel suo ruolo. Nella vita privata è legato a Michèle Lacroix, sua moglie dal 2017. La coppia ha tre figli e vive lontana dai riflettori, proprio come piace a lui. Niente gossip, niente eccessi: De Bruyne è uno che parla poco, ma quando tocca il pallone dice tutto. Da bambino rifiutato perché “troppo silenzioso”, oggi Kevin è la voce del centrocampo mondiale. E la sua storia è una lezione potente: anche i più timidi possono diventare giganti".