Non ci sono limitazioni funzionali, né ripercussioni sulla pratica sportiva, anche ai massimi livelli. Con il tempo, il corpo trova da solo piccoli equilibri: una leggera inclinazione del capo, il mento appena più alto, accorgimenti automatici che non compromettono in alcun modo la visione di gioco. Il quesito più frequente resta sempre lo stesso: ci vedrà bene o no? La risposta è semplice e definitiva: sì. Nerespercepisce spazi, movimenti e traiettorie senza difficoltà. E non è un’eccezione nel calcio contemporaneo. Anche Dean Huijsen, passato da Roma e Juventus e oggi al Real Madrid, presenta la stessa condizione congenita. La conferma che si tratta di una peculiarità fisica, non di un limite tecnico o prestazionale".
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