E così, tre anni stessa data (o quasi) dopo Antonio Conte è arrivato anche Leo Bonucci a rovinarmi il compleanno.
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E così, tre anni stessa data (o quasi) dopo Antonio Conte è arrivato anche Leo Bonucci a rovinarmi
E così, tre anni stessa data (o quasi) dopo Antonio Conte è arrivato anche Leo Bonucci a rovinarmi il compleanno. Bella mossa, Leonardo. Ci vediamo per Juventus-Milan all’Allianz. Di solito non mi scaldo, neppure durante le...
Bella mossa, Leonardo. Ci vediamo per Juventus-Milan all'Allianz. Di solito non mi scaldo, neppure durante le gare più sofferte. Ho accettato la sconfitta di Cardiff (per la quale tu porti qualche responsabilità) serenamente: troppo forte il Real Madrid. Troppo “piccola“ calcisticamente parlando la Juventus del secondo tempo.
Lo sai solo tu cosa hai detto e fatto in quello spogliatoio nell'intervallo. Ma con evidenza devi aver passato il segno se anche uno come Barzagli ti ha risposto per le rime.
Potevi andare dove volevi, se proprio non ti andava di restare a Torino: offerte ed estimatori non ti mancavano in Europa. Ma hai deciso di andare al Milan del quale diventerai addirittura il capitano. Il Milan, la squadra che qualche mese fa ti ha dato del “ladro“ sul campo. E che in aggiunta ha poi sfasciato i fregi di uno spogliatoio prima di imbarcarsi - per l'ennesima volta sconfitta - verso Milanello.
La tua partenza brucia: inutile negarlo. Una decisione che ha un profondo significato. Significa che il fegato è prevalso sul cervello. Significa che il rancore è prevalso sul ramoscello d'ulivo che Allegri e la società ti avevano offerto.
Bene, Leo: verrò all'Allianz per te. Ci verrò per fischiarti. Come non dovrebbe fare un giornalista. Come neppure un tifoso (grato per i 7 anni trascorsi a Torino) dovrebbe fare. Ma come ha il diritto di fare un ormai anziano signore al quale hai devastato il compleanno.
Non mi sono mai fatto illusioni sulla “fedeltà” di allenatori e giocatori. Sei solo l'ultimo di una lunga schiera che va da Conte a Vidal, da Tevez a Pogba a Dani Alves. Il denaro - ne beccherai due in più a stagione, con un anno in più di contratto – fa compiere azioni impensabili.
L'anno scorso di questi tempi era toccato a Higuain fare un percorso simile.
I tifosi pensavano tu fossi diverso. Perché andavi in curva con loro. Perché dopo ogni gol mimavi i gargarismi che avrebbero dovuto fare gli avversari. Perché l'immenso popolo bianconero ti era stato vicino, con affetto, durante i mesi difficili che avevano coinvolto la tua famiglia.
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