Il giornalista Antonio Corbo ha scritto un editoriale per le pagine de La Repubblica: "Jorge, Mino, Nara. Il mercato del Napoli balla su nomi di tre agenti speciali
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Corbo: "Due le ipotesi per James Rodriguez. Cavani? Lancia segnali, ma…"
Il giornalista Antonio Corbo ha scritto un editoriale per le pagine de La Repubblica
Solo il primo, il cinquantasettenne Jorge Mendes, portoghese di Lisbona, ha quasi completato la sua missione. Ha impostato il passaggio al Napoli del suo assistito, il colombiano James Rodriguez, con un atto unilaterale. Il fantasista, di proprietà del Real Madrid, si impegna a giocare in Italia con il Napoli. Il contratto va ora perfezionato con un secondo accordo. Quello tra i due club. Anche per questo secondo passaggio Aurelio De Laurentiis ha delegato Mendez, un intermediario suadente, sempre corretto e garbato, un sosia del cantante spagnolo Julio Iglesias anche per quella cortesia caramellosa che risolve le trattative più complesse. Jorge Mendez ha informato il Real Madrid della scelta di James Rodriguez subito dopo la firma della scrittura privata: Napoli o nessuno. Florentino Perez, il presidente del Real, ha subito escluso James definendo anche la cifra. Lo libera per poco più di quaranta milioni. Ma James è bloccato. Si discute da settimane sui tempi del pagamento. Il Napoli solo a rate, il Real solo in contanti. Come finirà? Gli spagnoli insistono su quarantadue milioni netti e subito. Il Napoli propone poco meno di dieci per il prestito con facoltà di riscatto il 30 maggio del 2020. Fino ad adesso nessuno ha ceduto e dunque neanche De Laurentiis ha cambiato idea. Ma come farà allora ad esaudire la richiesta pressante di Carlo Ancelotti? Negargli James significa dare un alibi al tecnico,concederlo può invece caricarlo di responsabilità. La soluzione è prevista, non subito, ma Mendez la troverà per evitare un flop quasi impossibile ricordando una carriera infinita di affari felicemente conclusi. Nelle ultime ore spunta uno spiraglio: a fine prestito, il Napoli potrebbe pagare solo una modesta penale in caso di mancato riscatto. Seconda ipotesi: trasformare il diritto in obbligo di riscatto. Un pagamento rateale mascherato.
Mino Raiola, l’uragano che sconvolge qualsiasi società al suo apparire, non sa come giustificare le mancate offerte per Lorenzo Insigne. Si assicurò la procura del vecchio monello di Frattamaggiore subito dopo il rinnovo del suo contratto con il Napoli. Ha fatto sognare sterline e gloria nella Premier. Non era difficile eccitare la fantasia di Insigne. Ma ora Raiola non gli dà più notizie, mettendolo a disagio. Ha trovato il tempo solo per chiudere da Montecerlo lo scambio Manolas/Diawara, con sedici milioni alla Roma. Insigne rimarrà al Napoli, suo magrado. Subisce intanto le stoccate del presidente («non può essere infantile, è il nostro capitano») senza reagire. Vedrete che se la caverà, sa dimostrarsi uomo vero, ma rientra dimezzato nel prestigio di leader.
Con Wanda Nara il Napoli evita contatti. Non cade nella sua trama nè tollera un’asta con la Juve per il bomber brutalmente accompagnato dall’Inter alla porta. Wanda si pentirà di aver fissato a De Laurentiis un inutile incontro a Verona due anni fa, anche Icardi rifletterà sulle segrete manovre per passare a Torino.
Da Parigi fa sapere di voler tornare in Italia un altro volubile bomber: Cavani, ci risiamo? Si rimette sul mercato ogni anno, lancia segnali al Napoli, ma al primo contatto spara 15 milioni. Capitolo chiuso. Puntuale come le zanzare ogni estate riappare Cavani. Il Napoli ne sente il ronzio. Sono apparse ieri le prime righe. Ma il Napoli finge di non leggere nè sentire.
Redazione
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