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Coppa Italia senza dignità, le società la snobbano: meno del 30% dei titolari

Coppa Italia senza dignità, le società la snobbano: meno del 30% dei titolari

Che la Coppa Italia fosse considerata una competizione marginale rispetto al Campionato è un fatto acclarato ormai da anni, con la maggioranza dei club che non ha mai fatto a gara per rubarsi un titolo che diventa importante soltanto per...

Redazione

Che la Coppa Italia fosse considerata una competizione marginale rispetto al Campionato è un fatto acclarato ormai da anni, con la maggioranza dei club che non ha mai fatto a gara per rubarsi un titolo che diventa importante soltanto per chi lo alza a maggio inoltrato. Che la Coppa Italia sia diventata soltanto un peso perfino per quelle realtà che dalla coppa potrebbero trarre vantaggi è invece diventato evidente osservando l'andamento degli ottavi di finale conclusisi nella serata di ieri.

SOLO IL 28% DI TITOLARI - Analizzando le formazioni titolari degli 8 incontri disputati, infatti, è evidente come l'interesse delle società per la competizione sia ai minimi storici. Soltanto il 28% dei giocatori scesi in campo giocano con regolarità e possono essere considerati dei titolari anche in campionato.

LE BIG CON LE RISERVE - Un dato che si fa eclatante analizzando i titolari utilizzati dalle quattro squadre di testa del campionato. L'Inter ha impiegato i soli Skriniar e Vecino, la Juventus i vari Dybala, Douglas Costa e Barzagli che anche in campionato subisco turnover, la Roma ha optato per Strootman ed El Shaarawy (Schick ancora non lo è in Serie A) e il Napoli ha dovuto aggrapparsi a Jorginho, Koulibaly e Hysaj oltre a un Callejon utilizzato fuori ruolo. Le eccezioni possono essere Lazio e Milan con i biancocelesti che salgono a quota 5 su 11 (ma Immobile non ha poi giocato per squalifica in campionato) e i rossoneri che, complice un rendimento al di sotto delle aspettative in campionato, hanno puntato sulla coppa con 7 titolarissimi.

LE ALTRE - Se per le big, le cui rose sono sicuramente attrezzate per reggere l'urto delle due competizioni anche con le riserve, il problema è meno evidente (e infatti solo la Roma non ha passato il turno più per sfortuna che per la superiorità del Torino) lo scandalo si allarga analizzando le altre realtà. L'Atalanta ha schierato il solo Toloi nei titolari contro un Sassuolo fermo al trio Cannavaro-Acerbi-Matri. L'Udinese ha mandato in campo Jankto, Danilo e Nuytink, il Genoa ha perfino non convocato 10 dei titolarissimi schierando contro la Juve il solo Laxalt. Perfino il Cittadella, che dalla Serie B ha affrontato la Lazio si è concessa un turnover di 9 giocatori su 11.

MEGLIO 16 PORDENONE - A conti fatti l'unico momento di hype attorno a questa Coppa Italia lo ha regalato il Pordenone che, grazie ai suoi social media manager ha attirato l'attenzione sulla sfida di San Siro contro l'Inter arrivata addirittura ai rigori. Guarda caso la formazione friulana si è presentata a Milano con la miglior formazione possibile pronta a confrontarsi il più alla pari possibile con i nerazzurri. Da anni si invoca un cambiamento della formula, che agevola le big ed esclude sistematicamente la piccole dalla corsa al titolo. Da anni si invoca un modello all'inglese che da sempre regala storie straordinarie da raccontare. Da anni, però, la Coppa Italia è diventata soltanto un peso per le società. Finchè non cambierà l'atteggiamento, non ci sarà formula che tenga e che possa ridare dignità a questo torneo. Calciomercato.