Ancora più forte il rapporto del giovane con la squadra. Conte l'ha incontrato più volte, presentandogli anche la moglie e le figlie. Quando il piccolo non riusciva ad andare allo stadio, il tecnico lo telefonava prima di ogni partita e quando era possibile i giocatori lo portavano con loro in trasferta e in pullman insieme a loro. Anguissa da settimane giocava con un polsino che aveva il suo nome.
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