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Libero non risparmia Antonio Conte: le dichiarazioni di ieri pomeriggio sono "l'avvio dell'esplorazione di una via di fuga dal Napoli".
Le parole pronunciate ieri, domenica 9 novembre, da Antonio Conte, allenatore del Napoli, nel post-partita della sconfitta patita per 2-0 in casa del Bologna hanno spaccato in due l'opinione pubblica: una buona metà di stampa e tifosi è in accordo col tecnico, l'altra, per adoperare un eufemismo, un po' meno. Fa parte della seconda categoria la redazione di Libero, come dimostra il seguente articolo pubblicato sulle colonne dell'edizione odierna del quotidiano.
"Non è un incidente statistico, ma un sintomo: le prime in classifica contano già tre sconfitte a testa, quelle che la squadra campione solitamente incassa in una stagione intera. Insomma, il campionato va a rilento, quasi all’indietro come un gambero, e il motivo non è tecnico o economico, ma tattico e filosofico: nessuno sta proponendo qualcosa di nuovo e nessuno sta facendo valere le proprie ambizioni. Nessuno, finora, ha avuto realmente la volontà di fare una stagione 'grossa', di alzare il livello, di provare a scappare. È il campionato dall’accontentarsi o, peggio, del lamento. Il primo attore è stato proprio chi, per blasone e scudetto sul petto, doveva trainare il gruppo: Antonio Conte. Le sue dichiarazioni post-Bologna sembrano l’inizio della fine, l’avvio dell’esplorazione di una via di fuga. Ne fece di simili alla Juventus e all’Inter. E quella frase, «non voglio accompagnare un morto», ricorda sinistramente gli addii al Chelsea e al Tottenham".
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