Maurizio Sarri, tecnico della Lazio ed ex Napoli, è intervenuto dal cuore pulsante del Maradona in conferenza stampa. Focus del suo intervento la prestazione dei suoi uomini e il cammino del Napoli, finora veramente impressionante in numeri, rendimento ed episodi. Inoltre, l'ex allenatore si è focalizzato sul suo passato, com'era ovvio che fosse e com'è prassi per ogni suo ritorno in "patria".
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Sarri in conferenza: “Napoli la più forte del campionato, invidio Spalletti da morire”
Sarri in conferenza
Di seguito quanto dichiarato, riportato integralmente:
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"Quando prepari una partita come questa son sempre partite estremamente difficili. Per cui pensare di venire qui e dettare legge era difficile, ma anche difendersi e basta sarebbe stato un suicidio. Quindi c'era la richiesta di grandissima applicazione ma anche coraggio col pallone, cercando di mantenerla. Abbiamo fatto gol su un possesso nostro molto lungo, in un momento in cui soffrivamo un po'. Dire che l'abbiamo preparata così sarebbe una bugia, semplicemente era importante l'aspetto mentale: convincerli di poter fare risultato. Già questo è tanta roba, perché basta leggere i numeri in casa del Napoli dell'ultimo anno. Champions? Noi bisogna essere umili e pensare alla Conference, poi da qui ai prossimi tre mesi vedremo".
Su altri punti persi in stagione
"I punti li perdono tutti tranne il Napoli, che ha perso pochissimo. Queste sono le partite in cui è più facile bella figura perché il Napoli gioca a calcio e di conseguenza fa giocare anche a te. La gente superficiale invece pensa che le partite contro le squadre inferiori siano più semplici e invece no, poi le chiamano partite brutte. Questa squadra da un punto di vista della continuità ha fatto ottimi passi in avanti. Manca la testa a volte? L'hai detto te. Io non sono d'accordo, è una storia di tutti. Pensa all'Inter..."
Quanto era importante questa vittoria per l'aspetto emotivo?
"Io penso che in questa città ho lasciato qualcosa, anche se non siamo usciti con la vittoria finale. Non è che io ho delle rivincite nei confronti del Napoli: sono dei punti importanti perché sono i più forti del campionato, non per altro. Sarri o Spalletti? Le bellezze sono molteplici! Non ne esiste solo una. La differenza è che questo Napoli andrà a vincere e quindi invidio Spalletti da morire, ma è stato un fenomeno lui, la società e il direttore sportivo".
Sul Sarrismo, capacità di saper leggere le partite?
"Non mi sembra di aver fatto una partita difensiva. La forza del Napoli ti costringe a stare dietro per necessità, leggevo dei dati: noi abbiamo fatto più tiri del Napoli nello specchio. Non penso che al Napoli sia successo molto spesso nell'ultimo anno. Noi abbiamo una squadra che non ha la qualità del Napoli mio del 2018, ha altre caratteristiche".
Cosa manca alla Lazio per essere il Napoli?
"Mancano diverse cose. Noi abbiamo iniziato un percorso di una squadra con alti e bassi che deve ringiovanirsi, è un percorso lungo. Il Napoli da quando c'ero io ha fatto una serie infinita di Champions consecutive, e questo ti permette di rinforzare la parte economica della società. Acquisisci appeal, fare mercato diviene più semplice... ci manca il centrare la Champions per qualche anno consecutivo in modo tale da fare il salto di qualità complessivo".
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