Una certezza c'è sempre. Se hai un dubbio, mai fischiare contro la Juve. Dev'essere un 'comandamento' non scritto, eppure applicato, l'ultima volta due giorni fa nel terribile Stadium dove è impossibile vincere, anzitutto per la bravura dei bianconeri ma anche per altro. Se n'è accorto, ancora una volta, il Napoli.
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Una certezza c’è sempre. Se hai un dubbio, mai fischiare contro la Juve. Dev’essere un ‘com
Una certezza c’è sempre. Se hai un dubbio, mai fischiare contro la Juve. Dev’essere un ‘comandamento’ non scritto, eppure applicato, l’ultima volta due giorni fa nel terribile Stadium dove è impossibile...
ino all'1-2 la squadra azzurra stava pagando il prezzo dei nuovi errori dei suoi difensori. Però al minuto 22' della ripresa sono accaduti due episodi, in una manciata di secondi, che hanno cambiato il corso della prima semifinale della Coppa Italia e hanno scatenato mediaticamente il club che meno di due settimane fa aveva proclamato il silenzio e che ancor prima, a fine settembre, aveva dichiarato di rispettare sempre le decisioni degli arbitri.
Valeri, che aveva diretto la sfida per la Supercoppa 2014 tra Napoli e Juve a Doha (vinta, ironia della sorte, ai rigori dalla squadra di Benitez), non ha avuto perplessità nè quando è caduto Albiol nè quando è precipitato Cuadrado. Il primo era fallo da rigore ma lui non lo ha fischiato; il secondo, no ma lui lo ha fischiato. E' questa la sintesi di quanto è accaduto nello Stadium nell'ultimo giorno di febbraio, mese che si era aperto con la furibonda contestazione dell'Inter nei confronti dell'arbitro Rizzoli per episodi avvenuti nell'area bianconera e per lo stop a Icardi lanciato a rete da un errato retropassaggio di Chiellini. Quell'azione era sfuggita in diretta alle telecamere ma l'aveva riproposta l'Inter sollevando altre polemiche, poi spente - a suo avviso - da Rizzoli con una moviola fatta con una 'Iena', un inviato della trasmissione di Italia 1: ironie su una cosa seria come una partita persa che può rovinare la stagione di una squadra.
Il Napoli non ha sollevato un polverone l'altra sera. Ha fatto sentire la propria voce dato che il fallo su Albiol era stato ignorato da Valeri e, in un primo tempo, anche dalla Rai, che non ha ritenuto di mostrare più volte il replay di un episodio chiave della partita. E' legittimo protestare, anche adoperando un aggettivo forte come quello del direttore sportivo Giuntoli, presentatosi davanti alle telecamere per la prima volta, dopo quasi due anni, per dire che quella direzione era stata 'vergognosa'. Perchè non ci si indigna se Allegri chiama 'testa di c' il quarto uomo di Fiorentina-Juve e non viene nè espulso nè squalificato? Perchè continua ad esservi, a più livelli, questo timore reverenziale nei confronti della Juve? Fanno sorridere i timori espressi su alcuni siti vicini ai bianconeri sul clima creato dal Napoli in vista delle partite che la squadra giocherà al San Paolo il 2 e 5 aprile a Fuorigrotta. E il clima che trovano gli azzurri ogni volta allo Stadium con insulti razzisti che dovrebbero far vergognare chi li urla e per i quali non vi è una sanzione effettivamente adeguata?
Non è vero che non esiste la sudditanza, come si sono sforzati di ribadire il presidente dell'associazione arbitri, Nicchi, e Rizzoli dopo Juve-Inter. Ci è sembrato che Valeri abbia arbitrato con equilibrio e attenzione nel primo tempo, cambiando registro nella ripresa, cominciata dai bianconeri in svantaggio. Sono giorni importanti per il calcio italiano, chiamato oggi - almeno teoricamente - ad eleggere il presidente della Lega di serie A e lunedì il presidente della Federcalcio. Chi verrà scelto, garantisca il rispetto delle regole, proprio perchè la Juve - è bene ribadirlo - non ha bisogno di aiuti. La sua classifica, il vantaggio di 7 punti sulla Roma e di 12 sul Napoli, ne testimonia la forza. Questo è fuori discussione. Ma le parole di Giuntoli e Reina non sono 'chiacchiere da bar', come sbrigativamente le ha etichettate Chiellini nel salotto di Raisport.
La politica sportiva è un argomento serio, perchè un errore arbitrale può pesare quanto un'improvvida uscita di Reina o un infelice intervento di Koulibaly. In questa delicatissima fase De Laurentiis studi bene le alleanze e sia vicino alla squadra e a Sarri in giorni ancor più difficili, perchè vi sono le scorie post Juve da eliminare oltre alla delicatezza degli impegni contro la Roma tra due giorni e il Real Madrid martedì prossimo. Sarà durissima all'Olimpico con i giallorossi che in casa hanno vinto 12 partite su 12 e che vorrebbero il tredicesimo colpo per allungare sul Napoli, portarsi a +8 e chiudere il discorso per la seconda piazza Champions. Si giocherà con un avversario che ha ricevuto più rigori a favore in questa stagione: 13, tra campionato e Coppa Italia. Il Napoli appena 2, peggio sta messo soltanto il Palermo. Eppure quella di Sarri è la squadra che ha fatto il maggiore numero di gol in campionato e che attacca di più: non c'è da sorprendersi? Il Mattino.
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