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Ceferin: «No alla Superlega»

Redazione

Parla il presidente dell’Uefa

La politica pallonara va per la maggiore, sarà per questo che Andrea Agnelli si dice un po' deluso dall'assenza di Gianni Infantino a Trento. Il presidente della Fifa ha declinato all'ultimo l'invito per il “Festival dello Sport”, così sul palco c'è idealmente una sedia vuota.

«Peccato, avremmo potuto confrontarci anche pubblicamente invece che farlo solo nelle segrete stanze», sospira Agnelli, che affianca Ceferin in un confronto che tocca parecchi temi. Quello del Var in Champions League per la prossima stagione è ormai assodato dopo un’iniziale ritrosia (spazzata dalle ultime malefatte arbitrali nella Champions), passando attraverso ogni miglioria («Non si impara a guidare utilizzando una Ferrari») mentre su un altro concetto Ceferin è fermo. «Mi opporrò con ogni mezzo per fare in modo che la Superlega non venga approvata. Danneggerebbe il calcio mondiale, ostacolandone la crescita. Se pensiamo a due club come Bayern Monaco e Juve che giocano sempre uno contro l'altro, sai che noia...».

TERZA COPPA. Nulla che possa incrinare i rapporti, sempre buoni, tra Agnelli e il numero uno della Uefa. Quella della terza coppa è un altra questione calda. «Alcune squadre che militano nelle seconde e terze categorie del proprio Paese potrebbero avere la possibilità di competere anche in ambito europeo», commenta ancora Ceferin. «Si genererebbero budget importanti. Se non interveniamo sul locale, lentamente il calcio morirà. Se ne parlerà il 3 dicembre al Comitato Esecutivo di Dublino».

Un ampliamento esteso pure al Mondiale. «Farlo a 48 squadre significherebbe assistere a un torneo noioso oppure includere quelle Nazionali che il Mondiale lo giocano meno. Il che è un bene per il sistema calcio».

CALENDARIO DA SISTEMARE. La questione legata ai calendari infiamma il presidente juventino. «Il 2024 è un foglio di carta bianca», dice Agnelli. «Da lì si potrà scrivere qualcosa di nuovo. In questo momento abbiamo tornei che cominciano sfalsati, si giocano in mesi diversi e con un numero di partite che non è uniformato tra loro. Chiaro che la Uefa ha questo interesse, e noi siamo con loro». La stilettata di Agnelli – che è pure presidente dell'Eca – viene indirizzata al Mondiale per Club. «Non funziona per niente. Una volta la Coppa Intercontinentale aveva gli occhi del mondo addosso. La modifica alla Champions League? Per il momento è stata minima, ne ha beneficiato soltanto la Germania, con l'introduzione della quarta squadra».

CDS