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Cavani, l’ex moglie Maria Soledad e i figli vivono ancora Napoli

Cavani, l’ex moglie Maria Soledad e i figli vivono ancora Napoli

I figli vivono ancora in città insieme con mamma Maria Soledad Cabris

Redazione

NAPOLI – Il legame di Cavani con Napoli, con la città, è eterno. E avrà per sempre gli occhi e il sorriso di due bimbi. I suoi figli: Bautista, il primogenito, nato il 22 marzo 2011 tra il Vomero e Chiaia, in una stanza con vista sul Golfo, e Lucas, venuto alla luce a Montevideo l’8 marzo 2013 ma ormai napoletano doc.

I giovanotti vivono ancora in città insieme con mamma Maria Soledad Cabris, la ex moglie del Matador, e nonostante gli incontri con Edi siano frequenti è ovvio che la distanza è come la lama di un coltello. «Ma se un giorno vorrà stare con i suoi figli…». De Laurentiis ha già pronta la soluzione.

IL MARE. E allora, lui e lei: l’isola che non c’è. Inutile nasconderlo: sebbene Cavani a Parigi stia bene, e anzi dica di stare benissimo, ogni volta che può magnifica Napoli. Parla di Napoli, lei, l’isola felice, e con gli amici discute anche in lingua napoletana: ce l’ha dentro, è più forte di lui. Come la voglia di pescare in riva al mare: all'epoca si sistemava sulla spiaggia, armava la canna e poi sorseggiava l’immancabile mate insieme con Britos. Bei tempi, gli manca da morire la brezza. Come le cene sul Lungomare e i panini del Corso Vittorio Emanuele, e magari anche le passeggiate con il cappuccio della felpa tirato su a nascondere la chioma corvina inconfondibile.

IDOLO E LEGGENDA. Ormai sono quasi cinque anni che non vive più a Napoli, dall’estate 2013, però Edi ogni tanto ritorna: a vedere Bauti e Lucas, certo, e poi anche qualche amico di Lucrino e del Vomero, le zone dove ha abitato, e di Paestum, dove ancora oggi risiede una famiglia carissima a sua madre, donna Berta. Apparizioni sporadiche, un po’ come faceva tanti anni fa: per lui, idolo della gente e delle donne sempre al centro dell’attenzione, era quasi impossibile camminare, ma quella mano soffocante era guidata soltanto dall’amore. Sconfinato: la gente impazziva per lui. E lui per la gente: «Voglio diventare una leggenda per il popolo di Napoli», disse una volta. Beh, Matador, il tempo è ancora dalla sua parte.

CDS