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Casarin: “Contatto Pessina-Mario Rui, rigore netto. Trentalange? Un ricambio necessario”

Matteo Pessina e Mario Rui (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Paolo Casarin, ex arbitro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo, soffermandosi anche sul contatto tra Pessina e Mario Rui non sanzionato con il calcio di rigore durante Atalanta-Napoli. CLICCA QUI PER IL PUNTO SUGLI...

Domenico D'Ausilio

Paolo Casarin, ex arbitro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo, soffermandosi anche sul contatto tra Pessina e Mario Rui non sanzionato con il calcio di rigore durante Atalanta-Napoli.

Casarin: "Contatto Pessina-Mario Rui da rigore"

“Il fatto che Nicchi fosse lì da tre mandati mi sembrava rientrasse nella voglia, anche senza un motivo specifico, di ricambio. Come in questo caso, quando cambia il presidente dell’associazione, cambiano tantissime cose. Il calcio si muove con gli arbitri contornati da una struttura ed una cosa di arbitri che hanno già terminato da tempo. Il vero tesoro arbitrale è composto da quelli che vanno sul campo che bisogna seguire e supportare sempre di più. Nicchi e Trentalange hanno due caratteri diversi, visioni diverse ed anche quelle danno l’impressione di cambiare qualcosa. La mia vita arbitrale operativa è stata intensa, ho avuto sette anni come designatore che considero una bellissima esperienza e poi sono stato fatto fuori dall’AIA. Perché? Concedevo interviste su questioni tecniche della mia attività e questo non piaceva. Mi pare che Trentalange sia favorevole a ciò, intanto ho preso 22 mesi di squalifica e proponendomi per la radiazione dopo un articolo sul fuorigioco. Purtroppo i tempi di cambiamenti, in questo settore, sono lentissimi. Rigore Atalanta-Napoli? L’ho rivisto attentamente perché sono due squadre che mi piacciono molto. A primo impatto, da casa, avevo delle perplessità. Un po’ più avanti hanno fatto vedere la ripresa da dietro la porta ed il rigore era netto, indiscutibile. L’arbitro ritiene di aver visto perfettamente e non si avvale di un aiuto, anzi lo rifiuta. Quest’anno c’è un maggior senso di collaborazione tra l’arbitro in campo e quello al monitori con quest’ultimo che generalmente è più esperto".