A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Ciro Caruso, ex calciatore e talent scout, che ha parlato del Napoli e della sosta per il Mondiale.
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Caruso: “Tutti ringraziano il Mondiale perché sperano che il Napoli dopo la sosta”
Caruso sul Napoli e sulla sosta Mondiale
Le parole di Caruso: “Il Mondiale? Si sta livellando il calcio perché anche squadre che prima non se la giocavano, adesso sono protagoniste.
Inter-Napoli alla ripresa? Quando sono con gli addetti ai lavori e sento parlare gente, tutti ringraziano il Mondiale perché sperano che il Napoli possa perdere punti dopo la sosta. Il Napoli ha autostima, sa di essere forte. Sostituire Insigne e Koulibaly con due giocatori semi sconosciuti? Non è facile in una realtà come quella di Napoli sostituire due colonne portanti, per farlo ci vuole competenza. Al di là dei giocatori, adesso il Napoli ha una consapevolezza importante. Sento nell’aria un gruppo importante e coeso. Io vedo un Zielinski che non è più altalenante, allora mi chiedo: prima soffriva la presenza di qualcuno? C’è un’aria importante, veramente felice per tutti. Ho sempre detto che metterei sempre in campo Zielinski perché per le qualità che ha deve far partire almeno un’azione importante. È un giocatore importantissimo, ha tutto.
Quanto è difficile per un giovane napoletano arrivare in prima squadra? Le pressioni che ci sono a Napoli non è facile reggerle. Al di là delle competizioni, indossare la maglia del Napoli è di un’importanza veramente unica. Per un napoletano è veramente difficile perché senti le responsabilità e le pressioni al quadrato. Ci sono tanti stranieri nel nostro campionato che finite le stagioni vanno via, il napoletano resta qua. Portare il nome di Napoli in giro ti riempie di orgoglio e ti fa dare più degli altri in campo. Kim è stato una grande sorpresa per me. Mi ha sorpreso nella lettura delle giocate. I club non investono sui giovani da sempre nel calcio italiano, poi escono i Cannavaro, Del Piero e Totti ed è normale che li lanci. Qua non si parla di far giocare dieci giovani, ma di inserirli insieme ai campioni. Come ad esempio nel Napoli puoi far crescere Gaetano insieme a Kim, Rrahmani, Osimhen, etc.
Raimondo? Purtroppo non si crede nel giovane che possa fare qualcosa o cambiare le sorti della partita. È giusto che giochino questi ragazzi. Raimondo avrebbe meritato di fare delle presenze. Noi purtroppo ad oggi non ci possiamo vantare della Nazionale e lo dimostrano le due mancate qualificazioni ai Mondiali”.
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