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Carraro: "Necessario ripartire gli introiti delle coppe internazionali. Non salvai il Napoli"

Franco Carraro

Le parole di Carraro, ex numero uno della FIGC, sul Napoli e i progetti futuri

Redazione

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC, è intervenuto Franco Carraro, ex presidente della FIGC: "Durante la settimana va bene che il calcio europeo si evolva ma toccare i campionati la domenica significa non solo svilire la serie A ma anche portare, verso il basso, l'interesse nei confronti della serie B e delle altre leghe minori. La forza del calcio è quella di essere uno sport popolare. Portare le coppe internazionali arricchirebbe i grandi club partecipanti ma vorrebbe anche dire trasferire la ricchezza in mano a pochissima gente.

Questo schema non mi piace, bisogna continuare con i campionati nazionali e dedicare i giorni infrasettimanali alle coppe internazionali, modificandole in base alle varie esigenze. Se si vuole evitare l'arricchimento dei grandi è necessario uno strumento: la mutualità. Ovvero ripartire le risorse portate dalle coppe internazionali, togliendo qualcosa a chi vince per inserirlo nel calderone del denaro distribuito a tutti.

Penso che se il calcio andasse nella direzione auspicata da Andrea Agnelli forse quest'ultimo diventerebbe vecchio vedendo che il progetto funziona, ma i suoi figli vedrebbero un calcio meno importante.

Quando venivo criticato sapevo di non essere stato io ad imbrogliare la gente, ma chi raccontava bugie. Gaucci aveva il progetto di prendere il Napoli in serie B, gratuitamente, succhiando denaro dalla passione dei napoletani senza dar loro una squadra basata su criteri sani. Il destino ha voluto che per fortuna sia arrivato De Laurentiis a comprare il Napoli che ha risanato la società, costruendola su basi solide. Non ho dato una mano al Napoli, ho solo fatto il mio dovere: applicare le norme. Ho grande rispetto per la magistratura ma quest'ultima è fatta di uomini, che possono anche sbagliare. Tutti gli ordinamenti dei paesi democratici prevedono due o tre gradi di giudizio perché chi giudica può anche sbagliare.

Mediocredito Centrale, presieduta da me, prestò denaro a Corbelli per la sua attività imprenditoriale. L'anno del prestito il Napoli retrocesse, ma quei soldi sono stati restituiti. La famiglia Naldi è una famiglia di grandi imprenditori ma Naldi non è stato un gran presidente. Nel 2004, ad Atene, Ciampi chiamò Petrucci e me, dicendo che il problema di Napoli era un problema serio. Spiegai a Ciampi come stavano le cose. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare ma nessuno di serio prese in tempo il Napoli con serietà."