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La folle corsa in autostop di Carmando: le storie belle del “calcio di una volta”

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La folle corsa in autostop di Carmando

Giovanni Ibello

La storia del Napoli è piena di anime silenziose: parliamo di quegli uomini che non guadagnano le copertine dei giornali. Stiamo parlando dei magazzinieri, dei preparatori atletici e di tutti gli assistenti che a vario titolo lavorano dietro le quinte.  Parliamo dei massaggiatori che curano il bene più prezioso: i muscoli dei calciatori. Alcune figure si sono stagliate sulle altre come Michelangelo Beato, massaggiatore che dispensava caramelle al miele per tutti: una coccola, una carezza che voleva dire qualcosa in più. Voleva dire "io mi prendo cura di te". Un gesto solo in apparenza banale.

Da Carmando a Starace: le anime silenziose che hanno contribuito al mito del Napoli

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E poi ci sono i magazzinieri Gaetano Masturzo e Tommaso Starace che hanno sempre accolto tutti, tecnici e addetti ai lavori, con un caffè bollente. Una figura però (non ce ne vogliano) domina sulle altre: Salvatore Carmando. Una vita col Napoli, una vita con Maradona. Carmando è stato il massaggiatore di Maradona a Messico 86, quello dell'Italia ai mondiali del 90. Nel video che vi abbiamo proposto nella nostra rubrica del giorno "l'oro di Napoli", vi raccontiamo anche una chicca. Quando Carmando torna da Belgrado in autostop perché aveva clamorosamente dimenticato il passaporto: è tutto registrato nel libro "le mani su Dios", la biografia del massaggiatore scritta a quattro mani con Renato Camaggio.