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Caressa: "Io juventino? Ormai ci faccio poco caso, a quanto pare cambio spesso"

Redazione

Fabio Caressa ha risposto alle critiche ed accuse in merito al suo presunto tifo al Corriere della Sera

Fabio Caressa ha risposto alle critiche ed accuse in merito al suo presunto tifo al Corriere della Sera: "Mi accusano di essere juventino? Tutto già successo, più volte anche, ormai ci faccio poco caso. La stagione del triplete ero interista, l’anno scorso invece ero giallorosso con la Roma in semifinale di Champions. A quanto pare cambio spesso. In verità non sono tifoso. A 16 anni, quando ho cominciato, seguivo la Lazio. Poi la Roma. Sono cresciuto alla scuola di Sandro Piccinini, e non erano radiocronache di parte.

Juve-atletico era importante per tutti: tifosi, Sky che investe sulla Champions, movimento, giornali, calcio italiano e dunque vederli vincere è stato bello anche per noi. L’incipit me lo scrivo prima, poi lo leggo: all’inizio è importante non sbagliare. Non lo facevo da anni, ma l’occasione era speciale. Poi, quando la partita inizia, la telecronaca è pura emozione. Il primo, il secondo, il terzo gol. Tutti di Cristiano, che aveva addosso la pressione del fallimento.

ornando indietro, la rifarei uguale, è stata un’emozione fortissima. In telecronaca seguo due monitor, più quello della Var. In cuffia avevo Bergomi, Pirlo, il coordinamento, i bordocampisti. E secondo voi sto lì a pensare per chi faccio il tifo? È lavoro! Non sono sui social e non li leggo. Sono lo sfogo del momento. Io non faccio il politico: non cerco il consenso".