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Capuano: “È il PSG a doversi preoccupare del Napoli. Felice di essermi sbagliato su Mertens”

Capuano: “È il PSG a doversi preoccupare del Napoli. Felice di essermi sbagliato su Mertens”

Il tecnico Ezio Capuano ha parlato ai microfoni di RMC Sport

Redazione

Il tecnico Ezio Capuano ha parlato ai microfoni di RMC Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul PSG: "I francesi sono una delle squadre più forti d'Europa. Il Napoli ha interpretato la gara di andata alla perfezione, sfiorando un'impresa. Pongo la domanda sotto una luce diversa: è il PSG a doversi preoccupare del Napoli. Oggi i partenopei, pur mantenendo la qualità che li contraddistingue da anni, sono una squadra pragmatica e con una identità precisa".

Su Mertens: "In passato dissi che Mertens avrebbe giocato poco nel Napoli, ma si è dimostrato un campione di livello assoluto. Lo ritenevo troppo simile a Insigne, sono felicissimo di essermi sbagliato. Ormai anche lo stesso Ancelotti si è accorto delle potenzialità straordinarie del belga”.

Un confronto fra Inter e Napoli: "A livello di potenziale umano sono due situazione diametralmente opposte: il Napoli è impostato su una gestione più “di gruppo”, l'Inter è basata su individualità fortissime che ancora devono amalgamarsi al 100%. Resto dell'idea che ai partenopei manchi un centravanti decisivo, cosa che invece i nerazzurri hanno nella figura di Icardi, giocatore che sposta gli equilibri. Con un numero 9 di livello assoluto la truppa di Ancelotti potrebbe realmente competere con la Juventus. Tra queste due squadre, mi sento di preferire, nel complesso, la rosa del Napoli a quella dell'Inter".

Se un allenatore può incidere: "E' un aspetto da verificare su un lasso di tempo più lungo. Un allenatore più è alta la categoria e più deve concentrarsi sulla gestione dei campioni a disposizione: Ancelotti, in tal senso, è uno dei migliori al mondo. Non possiamo però paragonare l'impatto di un grande tecnico con quello di un campione assoluto; penso a Ronaldo alla Juventus, che cambia le partite in una frazione di secondo: questo un allenatore, per quanto bravo sia, non sarà mai in grado di farlo".