L'ex calciatore e allenatore del Napoli, Luis Vinicio, ha parlato sui taccuini de Il Mattino sul momento della squadra e sulla bellezza del gioco improntata da Sarri ma, almeno per quest'anno, infruttuosa in termini di titoli.
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L’ex calciatore e allenatore del Napoli, Luis Vinicio, ha parlato sui taccuini de Il Ma
L’ex calciatore e allenatore del Napoli, Luis Vinicio, ha parlato sui taccuini de Il Mattino sul momento della squadra e sulla bellezza del gioco improntata da Sarri ma, almeno per quest’anno, infruttuosa in termini di titoli. Nel...
Nel calcio contano i trofei e i nomi dei vincitori ma anche l'estetica gioca un ruolo fondamentale secondo Vinicio. Ecco uno stralcio dell'intervista:
«La bellezza domina sul mondo. E la gente ricorda quella e non certo chi vince. E su questo Allegri ha torto. Del mio Napoli si ricordano tutti perché rivoluzionai il calcio italiano, anche se non vinse nulla». Luis Vinicio nel 1974 è stato il profeta italiano del calcio totale. Prima difesa a zona mai vista sui campi della serie A. Bruciava la disfatta ai mondiali tedeschi e con Radice e Trapattoni aprì un’era nel nostro depresso pallone sgonfio.
«La gente veniva con gioia a vedere quel Napoli, come fa adesso con questa squadra guidata da Sarri. Dopo una disfatta, un 6-2 in casa subito proprio contro la Juventus uscimmo sommersi dagli applausi. Perché i tifosi azzurri si divertivano, erano contenti. Perché si erano stufati di vedere squadre giocare come fino a quel momento si faceva in Italia. Tutti si ricordano di quel mio Napoli, nessuno di chi allenava le varie Juventus degli anni 70». REDAZIONE - Antonio De Crecchio.
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