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Bucchi: "Vincere a Napoli è speciale, vi racconto la partita perfetta contro la Juventus"

Redazione

Cristian Bucchi, allenatore del Benevento ed ex attaccante del napoli, si racconta: tra momenti difficili e voglia di far gol

Cristian Bucchi, attuale allenatore del Benevento ed ex attaccante del Napoli, si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it: "Mi definisco un sognatore determinato. Il pallone è sempre stato parte di me, da bambino giocavo al parco. Spesso andavamo a vedere delle partite, alla fine del primo tempo correvo in campo e nessuno doveva fermarmi.

All'inizio con la Sambenedettese ero sempre considerato quello bravino ma non troppo. Quando fallì mi imposero di andare via, non fu un momento facile. Scelsi una squadra di promozione vicino l’università (il Settempeda, ndr)". Poi arriva la Serie A con il Perugia, ma qualcosa andò storto e la carriera non decollò come ci si aspettava.

Bucchi non ha mai smesso di lavorare e la consacrazione arriva con Modena e Napoli. L'ex calciatore ricorda: "Napoli era un’occasione troppo grande. Io volevo essere protagonista, ma con Reja ho sempre avuto un rapporto di amore e odio. Avrei voluto lasciare un segno diverso, ma alla fine l’importante è stato vincere. Vincere lì non ha prezzo, si instaura un legame magico con la città. Ricordo Napoli-Juventus, terzo turno di Coppa Italia. La chiamammo la partita perfetta. C’erano 70.000 spettatori, passammo noi il turno".