Bruno Giordano, ex attaccante di Napoli e Lazio, è stato intervistato in esclusiva ad IamNaples.it. L’ex azzurro ha rilasciato alcune dichiarazioni sul ricordo del primo scudetto del Napoli e si è soffermato sulla situazione attuale di Napoli e Lazio.
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Bruno Giordano, ex attaccante di Napoli e Lazio, è stato intervistato in esclusiva ad IamN
Bruno Giordano, ex attaccante di Napoli e Lazio, è stato intervistato in esclusiva ad IamNaples.it. L’ex azzurro ha rilasciato alcune dichiarazioni sul ricordo del primo scudetto del Napoli e si è soffermato sulla situazione...
Mi può dire il suo ricordo di quella giornata?
”Il mio primo ricordo è quando l’arbitro ha fischiato la fine della partita e il mio primo pensiero era andato a mia madre che era venuta a mancare qualche mese prima e poi quel giorno era anche la festa della mamma. Vedere gli spalti colmi di azzurro e fare il giro del campo fu un’emozione che non si può raccontare. I tifosi napoletani rispettarono la nostra volontà di non fare l’invasione di campo durante la partita”
Tutti dicono che la partita spartiacque di quel campionato fu la vittoria del Napoli a Torino contro la Juventus, ma può dirmi quando lei è stato sicuro che quell’anno avreste vinto lo scudetto?
”L’anno prima avevamo già fatto un grande campionato. Eravamo consapevoli di essere una grande squadra e poi piano, piano, partita dopo partita crescemmo. Le partite spartiacque furono le vittorie di Roma e Torino, ma specialmente il 3-1 in casa della Juventus ci trasmise certezze e la convinzione di portare a casa il tricolore ma c’era ancora tanta strada da fare. Forse quando vincemmo con il Milan in casa 2-1, aumentarono definitivamente le nostre certezze e le probabilità di vincere il campionato, ma fu una crescita graduale. Ci sentivamo forti dal ritiro e consapevoli di essere un grande gruppo”
Diego Armando Maradona era un leader sia sul campo che fuori, ma non può essere ridotto tutto al Pibe de Oro. Che valore hanno avuto la dirigenza e il gruppo? Ci racconta la figura di Italo Allodi?
”Hai nominato due persone incredibili. Maradona sul campo e Allodi a livello dirigenziale erano le ciliegine sulla torta. Altro giocatore fondamentale è stato Bruscolotti. Beppe ha cementato il gruppo ed ha unito i vecchi e i nuovi. Ci ha ha dato coraggio, aveva creato una bella atmosfera sia in campo che fuori. La casa di Bruscolotti diventò il nostro ritrovo”
Il Napoli del presente è forte, ma non come il suo che si laureò campione d’Italia. Gli azzurri non riescono a lottare per la vittoria finale del campionato solo perchè hanno incontrato una Juventus formidabile?
”Ma non solo la Juventus, se dovesse finire adesso il campionato il Napoli arriverebbe terzo, dietro alla Roma. I giallorossi hanno molti problemi. Gli azzurri devono lavorare ancora ma sono sulla strada giusta. Per vincere manca ancora lo step finale”
C’è un centravanti attuale in cui si rivede? Lei può considerarsi uno dei primi “falsi nueve”?
”In un certo senso sì perchè sono stato sempre un giocatore atipico. Io non sono nato centravanti, sono stato calato in questo ruolo per esigenze com’è avvenuto per Mertens, ho interpretato sempre in maniera diversa il ruolo di attaccante, maggiormente con funzioni da trequartista. Non ero principalmente un finalizzatore ma mi piaceva fare gli assist per i miei compagni.”
Se dovesse rimanere Mertens, l’anno prossimo confermerà questo numero di reti?
”Per me a livello di gioco e prestazioni si confermerà, poi riguardo all’ambito realizzativo a volte puoi fare due gol in meno, due gol in più. E’ un giocatore che gioca con la squadra, che si sacrifica e che fa gli assist. Credo che si possa confermare anche la prossima stagione. All’inizio il belga aveva qualche dubbio nel nuovo ruolo, ma poi ci ha creduto e si è ritagliato in quel ruolo addirittura una dimensione europea”
Domenica prossima il Napoli giocherà con il Torino. Proprio nell’anno dello scudetto vinceste contro il Torino, in trasferta, con il suo bellissimo gol. Come vede il match contro la squadra di Mihajlovic?
”Quella vittoria contro il Torino fu anche fondamentale per la vittoria finale. Il Torino è una squadra di grande carattere, il Napoli dovrà stare attento e non dovrà sbagliare nulla. Gli azzurri devono disputare una bella partita perchè il Torino è in forma come abbiamo visto nella partita contro la Juventus. Bisogna stare attenti a Belotti che ha fatto 25 gol. Sarà una partita ostica, ma se ii Napoli gioca come sa può vincere in casa dei granata”
Si aspettava una Lazio così forte?
”La Lazio ha fatto un gran campionato. Ha approfittato anche della mediocrità degli avversari, le due milanesi e la Fiorentina hanno molto deluso e la Lazio e l’Atalanta sono state brave a inserirsi. Sono felice per quanto fatto dalla Lazio ma spero che la società non faccia lo stesso errore di non condurre un calciomercato adeguato per affrontare gli impegni europei e cercare di arrivare tra le prime quattro come avvenne quando Pioli portò la Lazio al terzo posto‘‘
Lei ha fatto parte di uno dei reparti offensivi più esplosivi della storia del calcio. Ha mai pensato cosa sarebbe stata la Ma-Gi-Ca con gli schemi di Sarri?
”Noi facevamo già trent’anni fa questo tipo di gioco, basta guardare i filmati”
FONTE: Iamnaples.it
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