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Bruno Conte, istruttore della scuola calcio Oliviero Footbaal Club di Torre del Greco (Na), ha scrit

Bruno Conte, istruttore della scuola calcio Oliviero Footbaal Club di Torre del Greco (Na), ha scrit

Bruno Conte, istruttore della scuola calcio Oliviero Footbaal Club di Torre del Greco (Na), ha scritto per la nostra redazione un interessante approfondimento sull’argomento del giorno. La disposizione difensiva sulle palle inattive. Buona...

Redazione

Bruno Conte, istruttore della scuola calcio Oliviero Footbaal Club di Torre del Greco (Na), ha scritto per la nostra redazione un interessante approfondimento sull'argomento del giorno. La disposizione difensiva sulle palle inattive. Buona lettura.

Il posizionamento difendente sui calci da fermo è un tema assai critico e discutibile all'interno di una squadra. In particolare, di una squadra così fedele alla sua sistematicità spaziale come quella del Napoli. Del resto, sarebbe quasi illogico pensare che nel dogma sarriano di gioco di combinazione e posizione si preferisca una marcatura diversa da quella a zona. Non potrebbe essere altrimenti: per un'idea forte si può morire, ha scritto qualcuno.

La marcatura a zona sulle palle inattive è una disposizione tattica che richiede al giocatore di occupare frontalmente lo spazio fra sé e il compagno più vicino, attraverso una corretta postura laterale. Una situazione che il Napoli conosce sin dall'era Benitez.

Si ricordi, tuttavia, che per un risultato efficace della zona è molto importante avere un portiere che abbia nelle uscite una delle sue caratteristiche migliori. Una difficoltà che il Napoli conosce sin dall'era Benitez.

A uomo, come è noto, si chiamano le marcature, cercando di allontanare il più possibile, con l'aiuto delle braccia, l'avversario dall'aerea piccola di rigore La c.d zona rossa. E non sto qui a sottolineare, poi, i diversi modi di marcare a uomo che sono diversi e soprattutto poco signorili.

'A zona guardi la palla, a uomo ti attacchi ai co& di chi marchi' mi diceva un caro vecchio mister.

L'ultima, quella mista, la più utilizzata e diffusa delle tre, consiste nel praticare una sintesi delle due precedenti, marcando gli uomini più pericolosi a uomo, ma impostando un'uscita a zona sulla palla, in particolare ai margini del palo lontano, affinché sia possibile una ripartenza veloce e costruttiva.

Peccato, comunque, che il Real Madrid sia l'esempio migliore, e vincente, di come aggredire tutte e tre le situazioni difendenti. Il motivo? No, non c'è nessun schema particolare, se non, a volte, quello dei consueti blocchi per il saltatore designato - al dire il vero, in linea più generale, il Madrid è la squadra con meno idee in tal senso.

La ragione risiede nell'avere due dei tre migliori calciatori da fermo del mondo (Kroos e Modric, l'altro è Payet del West Ham) che pennellano delle traiettorie da "push and go" perfette per l'attaccante-difensore più scaltro del mondo e dal timing perfetto: Sergio Ramos. Senza dimenticare Pepe, Ronaldo e Benzema, minimo 185 cm ciascuno.

Sergio Ramos è un giocatore, come direbbero gli americani, clutch. Quello che si addossa le responsabilità e le pressioni nei momenti più difficili, risultando decisivo. Come Bonucci per la Juve o Godin per l'Atletico.

In questi casi, dogma o non dogma, non esiste una marcatura più efficiente dell'altra. Forse, quella a uomo può avere maggiori probabilità di riuscita. Sta di fatto che nella collocazione difendente sulle palle inattive, la concentrazione resti l'attributo e la condizione necessaria per impedire l'evitabile. Anche se pare che il Napoli navighi da quattro anni, nelle situazioni di calci da fermo, in un mare di distrazione e insicurezza.

Bruno Conte