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Bologna. Non inganni il 3-0 finale, con cui il Napoli ha conquistato a Bologna la sua terza v

Bologna. Non inganni il 3-0 finale, con cui il Napoli ha conquistato a Bologna la sua terza v

Bologna. Non inganni il 3-0 finale, con cui il Napoli ha conquistato a Bologna la sua terza vittoria consecutiva in campionato. Gli azzurri sono venuti fuori solo nella ripresa, con i gol liberatori di Callejon, Mertens e Zielinski. Ma è...

Redazione

Bologna. Non inganni il 3-0 finale, con cui il Napoli ha conquistato a Bologna la sua terza vittoria consecutiva in campionato. Gli azzurri sono venuti fuori solo nella ripresa, con i gol liberatori di Callejon, Mertens e Zielinski. Ma è stato decisivo anche Reina, che prima aveva mascherato con le sue parate la serata opaca dei compagni.

Sarri ha deciso di giocarsela con i titolarissimi: senza fare calcoli in vista della Champions e rinunciando in extremis quasi completamente al previsto turn over, con la unica eccezione della staffetta a sorpresa in difesa tra Albiol e Chiriches. Spazio al rumeno, schierato al centro del reparto arretrato con Koulibaly. Nessuna novità invece a centrocampo e in avanti, con i recuperi di Jorginho e Hamsik e soprattutto con la conferma iniziale del tridente leggero: nonostante la voglia di Milik di mettersi in mostra.

Il Napoli ha ormai una fisionomia precisa e anche questa volta è andato dritto per la sua strada: senza curarsi della coraggiosa rivoluzione azzardata dall'altra parte da Donadoni, che ha rischiato il tutto per tutto mandando in campo un Bologna a trazione anteriore, sbilanciato all'attacco con il modulo 4-2-3-1 e l'innesto di Palacio. Il durissimo 7-1 incassato nello scorso campionato ha suggerito al tecnico dei rossoblù di cambiare tattica: con il chiaro intento di non subire l'iniziativa di Hamsik e compagni e di costringerli a guardarsi pure alle spalle, in una gara impostata fin dall'inizio su ritmi molto elevati.

Non è stato dunque facile il compito degli azzurri: un po' sorpresi dall'aggressività degli avversari e presi d'infilata specialmente dalle fiammate di Verdi, pericolosissimo con un bel diagonale (6') e con un micidiale calcio di punizione dal limite (11'), su cui Reina si è salvato a stento e con l'aiuto della traversa. Ma i brividi per il portiere spagnolo non sono finiti qui. Poco dopo (19'), infatti, a salvarlo è stata una deviazione sciagurata di Masina: il cui tap in (in chiara posizione di fuorigioco) ha vanificato un tiro a colpo sicuro di Di Francesco, che pareva indirizzato nello specchio della porta. Meno pericoli dall'altra parte per Mirante, con Mertens che ha invano chiesto il rigore per un contatto in area.

Il Napoli ha provato a mantenere la calma e a far sfogare il Bologna, che ha pagato la sua aggressività con quattro ammonizioni. Molto calda come al solito l'accoglienza allo stadio Dall'Ara, con gli sgradevoli cori offensivi rivolti ai circa 7 mila napoletani presenti sulle tribune. La battaglia del primo tempo si è conclusa con l'infortunio alla spalla di Chiriches, costretto a lasciare il suo posto ad Albiol. Il migliore degli azzurri è stato Allan, a suo agio nel clima molto surriscaldato della partita. Ma il brasiliano è stato aiutato poco dai suoi compagni, in particolare dai deludenti Jorginho e Hamsik. Sarri ha rischiato di pagare a caro prezzo la rinuncia al turn over ed è stato salvato in avvio di ripresa da un'altra prodezza di Reina (aiutato da Koulibaly) su Destro (15').

I tifosi al seguito hanno temuto una serata amara, anche se con il passare dei minuti le forze del Bologna hanno cominciato a affievolirsi. Ma a scacciare i fantasmi è stata la solita e spettacolare combinazione tra Insigne e Callejon (21'), che ha cambiato in un attimo l'inerzia della partita e ha spianato la strada alla insperata goleada azzurra. Poi le firme finali di Mertens e Zielinski. Repubblica.