Dove negli altri club tutto finisce, qui comincia. Davanti al cancello i tifosi si gettano letteralmente sotto le auto. Sono pronti a dare la vita per un autografo dei loro idoli. Due settimane fa eravamo in ritiro in Abruzzo, amichevole contro il Girona. Al mattino, dieci ore prima della partita, abbiamo fatto solo allenamento atletico, senza toccare il pallone. Eppure lo stadio di Castel di Sangro, a due ore da Napoli, era già pieno. La gente aveva paura di non trovare posto la sera. Devo assolutamente vedere il murale di Maradona e respirare l’atmosfera della città.
Krol? Ruud mi ha detto: se dai tutto e tratti la gente con rispetto, loro ti abbracceranno e non ti lasceranno mai più. È quello che è successo anche a lui, oltre a ciò che ha significato come giocatore. Lo apprezzano tantissimo, ancora oggi. Spero che accolgano così anche me.
De Bruyne? Parliamo molto. Delle sue esperienze al Manchester City, del mio tempo a Bologna. Non cerco di guardare in su o in giù verso nessuno, ma è fantastico conoscerlo come calciatore e come persona. Kevin è un grande, un ragazzo normalissimo".
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