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Bergonzi chiarisce: “Mai definito Di Lorenzo antisportivo"
Dopo le polemiche, arrivano le scuse di Bergonzi. L’ex direttore di gara, durante il programma "Processo a 90°" ha voluto chiarire le proprie dichiarazioni su Giovanni Di Lorenzo, specificando che il suo era un giudizio tecnico e non morale, e porgendo pubblicamente le proprie scuse al capitano del Napoli.
"In questo caso voglio sgombrare il campo da equivoci, dubbi o idee sbagliate. leri sera, alla Domenica Sportiva, ho espresso esclusivamente un parere tecnico su un episodio arbitrale un parere tecnico, quindi, legato all'aspetto arbitrale. Mai e poi mai mi sarei permesso di pensare o di definire Di Lorenzo un calciatore antisportivo. Anche perché non lo penso affatto: lo reputo un ottimo giocatore, un ragazzo estremamente perbene, e quindi mai potrei pensare una cosa del genere. È evidente, è ovvio, che se mi sono spiegato male, se ho comunicato male o ho detto qualcosa che non andava bene creando fraintendimenti, non posso fare altro che chiedere scusa a Di Lorenzo. Mi spiego cosa intendo per antisportivo. Un calciatore segna un gol e si toglie la maglia; un calciatore trattiene un avversario; oppure uno si mette davanti e non gli fa riprendere il gioco: queste sono condotte antisportive. Ma sono condotte antisportive legate esclusivamente all'aspetto tecnico, non certo a un giudizio morale.
Come potrei permettermi di dare un giudizio morale, magari su Di Lorenzo, che nemmeno conosco personalmente ma che so essere un ragazzo perbene? Stiamo parlando esclusivamente di condotta antisportiva, e basta. Poi, dal punto di vista tecnico, la situazione è sempre la stessa: non è che in due giorni abbia cambiato idea, assolutamente no. Per quanto mi riguarda, in quell'azione - quella bella triangolazione, quel contatto su Di Lorenzo, con l'assistente che poi assegna il calcio di rigore - io ritengo che Di Lorenzo, nel momento in cui allarga la gamba, lo faccia per cercare il contatto, per procurarsi qualcosa. Ma attenzione: non voglio certo dire che Di Lorenzo abbia fatto chissà che cosa! È una giocata che fanno tantissimi giocatori, dalla Serie A fino alla Terza Categoria. Per quanto mi riguarda, se fossi stato in campo o in sala VAR, avrei consigliato al direttore di gara di ammonirlo per condotta scorretta, limitatamente a quell'episodio. All'estero, situazioni del genere vengono sanzionate con il cartellino giallo, come se si trattasse di una sorta di simulazione una condotta, appunto, scorretta"
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