- SSC Napoli 2023/24
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
- Bacheca
ultimissime calcio napoli
Rafael Benitez, ex tecnico del Napoli ora in forza al Newcastle, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, soffermandosi anche sugli anni passati a Napoli. Ecco quanto evidenziato:
Il presidente De Laurentiis ha anche riconosciuto le sue intuizioni a Napoli, con vista internazionale."Ho un grande ricordo di quei due anni bellissimi: Napoli è rimasta nel mio cuore. Abbiamo vinto due titoli, ma soprattutto è nato un gruppo di grandi giocatori, ben assortito".
Perché decise di andarsene?"Il presidente De Laurentiis mi aveva offerto un contratto pluriennale, ma le mie due figlie erano piccole e ho dato priorità alla famiglia che voleva tornare in Inghilterra o Spagna".
Che ricordo ha di quel periodo?"Mazzarri aveva fatto un buon lavoro, la squadra girava. Però l’arrivo di giocatori come Albiol, Callejon e Mertens ha aiutato i più giovani al salto di qualità. E Reina merita una citazione a parte per il suo contributo in campo e nello spogliatoio".
Il colpo fu convincere Higuain."In realtà fu semplicissimo. Avevamo già preso tutti gli stranieri più in gamba e Gonzalo si è subito fidato. Penso non se ne sia mai pentito".
Koulibaly ora è il miglior difensore al mondo?"Uno dei migliori. È già al livello dei più quotati in Premier, può migliorare ancora. Per me un difensore centrale dà il meglio di sé tra i 28 e i 32 anni".
Lanciò pure Insigne e Jorginho."Lorenzo ha imparato tanto nel tempo. Già allora spiccava per velocità, abilità tecnica e resistenza fisica. E poi è un bravo ragazzo. Come Jorginho, anche lui è cresciuto tanto".
Che cosa le è rimasto di Napoli?"Le passeggiate in una città unica e tanti rapporti umani. In ogni posto in cui vado provo sempre a calarmi nella realtà. Ma lì ho avuto compagni di viaggio speciali: Fabio Pecchia è stato un ottimo vice, Riccardo Bigon mi ha portato Koulibaly, Ghoulam e Mertens".
Può vincere questo Napoli in Italia e in Champions?"Può arrivare in fondo, su tutti i
fronti".
Promossi Sarri e Ancelotti: chi preferisce?"Nel calcio è importante divertirsi, ma è fondamentale vincere. Con Ancelotti e Allegri, di recente, abbiamo concordato su questo: diciamo che la pensiamo alla stessa maniera".
Ma Sarri non ha ancora vinto..."Dettagli. In Premier il suo Chelsea sta facendo bene mostrando il bello del suo calcio: Sarri ha grandi meriti. Ma ha pure trovato un’ottima base: il lavoro di Conte negli anni precedenti. Il Chelsea di Conte esprimeva un calcio più meccanico ma giocava bene. Ora con Sarri i Blues palleggiano di più. E divertono".
Ha mai riparlato con Ancelotti delle vostre finali di Champions?"Con Carlo c’è un grandissimo feeling, ma a lui non piace parlare di Istanbul, come io ho rimosso Atene. Sono due ferite ancora aperte per entrambi, meglio pensare ad altro".
A che livello è ora la Serie A?"È migliorata. Insieme alla Juve sono cresciute pure le altre. Dal punto di vista tattico resta il campionato più difficile. La Liga è a metà strada perché in Spagna non c’è un calcio forsennato come in Premier e si cura la manovra più che in Italia".
Tornerebbe ad allenare in Italia?"Ho ancora voglia di lottare per vincere dei titoli e alzare trofei, di competere ai massimi livelli. E la serie A italiana è uno dei campionati più importanti del mondo. Inoltre ho il vantaggio di parlare la lingua, di conoscere e ammirare la cultura italiana: questo aiuta. Quindi non si sa mai in futuro cosa potrà accadere".
© RIPRODUZIONE RISERVATA