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Toro, Beccaria: “Appendino quando indicherà il presidente della Fondazione Filadelfia?”

Toro, Beccaria: “Appendino quando indicherà il presidente della Fondazione Filadelfia?”

Domenico Beccaria è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Beccaria è il presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata e del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, inoltre è uno dei...

Redazione

Domenico Beccaria è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Beccaria è il presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata e del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, inoltre è uno dei consiglieri del Consiglio d’Amministrazione e uno dei soci fondatori del Collegio dei Fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia. Con lui abbiamo fatto il punto sull’iter della nomina del presidente della Fondazione Filadelfia che ormai manca da quasi un anno.

Da quasi un anno si attende la nomina del presidente della Fondazione Stadio Filadelfia e lei per richiamare l’attenzione su questo problema ha fatto mancare il numero legale in occasione dell’approvazione del bilancio. Ci spiega come stanno le cose?

“Il bilancio deve essere approvato entro il trenta giugno perché se non lo si fa entro questa data è una cosa decisamente grave che comporta l’andare in amministrazione provvisoria e si rischia il commissariamento. Io tre giorni fa, il diciotto, ho fatto questo gesto dimostrativo ben sapendo che era un gesto incruento perché il venticinque giugno è previsto il consiglio del Collegio dei Fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia e noi come Fondazione Filadelfia avremmo, appunto lunedì scorso, dovuto approvare il bilancio della Filadelfia Servizi SpA e la proposta di bilancio della Fondazione Filadelfia da sottoporre per l’approvazione al Collegio dei Fondatori. Quindi, ripeto, noi approviamo il bilancio della Filadelfia Servizi e il Collegio del Fondatori approva quello della Fondazione: è evidente che siano due cose diverse. Entrambi i bilanci vanno approvati, come ho detto subito all’inizio dell’intervista, entro il trenta giugno. Io sapendo che già era stato convocato per il venticinque il consiglio del Collegio dei Fondatori e sapendo che i soggetti che partecipano al Collegio e al Consiglio d’Amministrazione della Fondazione sono i medesimi ho deciso di far mancare il numero legale al CdA della Fondazione in modo da dare un segnale forte, ma consapevole che il mio gesto non avrebbe avuto conseguenze gravi perché il venticinque il Collegio dei Fondatori è convocato per le tredici e basta convocare il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, con procedura normale o se si ritiene anche con procedura d’urgenza, per le dodici e trenta in modo che approvi il bilancio della Filadelfia Servizi e subito dopo il CdF può approvare la nostra proposta di bilancio. Il tutto, quindi, avverrebbe prima del trenta giugno e non ci sarebbe stata alcuna conseguenza o danno per la Fondazione Filadelfia. Ri-sottolineo che il mio gesto era solo un modo per attirare l’attenzione dei media e della gente sul fatto che sta passando sottotraccia con buona pace di tutti che da quasi un anno il Comune di Torino deve indicare il nome del presidente della Fondazione e non lo ha ancora fatto”.

Si può dire che i bilanci saranno quindi tutti approvati in tempo utile?

“Assolutamente sì, perché io ho già garantito sia la mia presenza sia il mio voto favorevole per il venticinque giugno”.

Crede che il suo atto dimostrativo porterà ad un’accelerazione da parte del Comune all’indicazione del nominativo del presidente della Fondazione?

“Io ho questa speranza, ma dipende tutto dal Sindaco di Torino, la signora Chiara Appendino. Se così non sarà mi toccherà incatenarmi davanti al Filadelfia o inventarmi qualche altra cosa”.

Ma a parte lei, gli altri membri della Fondazione Filadelfia hanno intenzione di fare qualche cosa per risolvere questo problema che si trascina da molti mesi?

“Il Torino Fc se fosse veramente interessato allo Stadio Filadelfia nella sua interezza lo avrebbe ricostruito senza aspettare come ha fatto tanti anni e si sarebbe già attivato per edificare anche gli altri due lotti che mancano senza aspettare i tempi burocraticamente mastodontici della Fondazione che è obbligata ad agire con gli enti pubblici. La Regione Piemonte non si mette in conflitto con il Comune di Torino perché un patto di non belligeranza istituzionale c’è. Sull’altro componente che rappresenta i tifosi del Toro, il signor Voltolino, preferisco non esprimermi”.

Rampanti ad interim continua ad essere il presidente della Fondazione, ma non potrebbe diventarlo definitivamente si uscirebbe da questo stallo?

“Chiunque può essere nominato presidente se è per questo. Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Filadelfia viene eletto dal Collegio dei Fondatori, però, non per votazione pro capite, ma per quote di capitale sottoscritto. Essendo in dieci membri ogni rappresentante non vale un voto, ma per la percentuale di capitale complessivo che ha sottoscritto, quindi, l’azionista di maggioranza è il Comune di Torino. Di conseguenza il Comune potrebbe eleggere un CdA formato da cinque persone di sua fiducia senza tener conto delle altre nove componenti che sono presenti nella Fondazione. Sennonché per gentlemen agreement si è deciso, quando abbiamo costituito la Fondazione, che il Comune indica un consigliere, così come la Regione Piemonte, il Torino Fc e le associazioni di tifosi ne indicano complessivamente due e sempre per il gentlemen agreement il consigliere indicato dal Comune assume la carica di presidente e quello indicato dalla Regione di vice presidente dopo che sono stati ratificati dal voto favorevole del Collegio dei Fondatori, questo sempre per il famoso gentlemen agreement. Il gentlemen agreement è evidentemente un accordo non scritto che ci siamo dati come patto fra gentiluomini. Sottolineo, quindi, che il Comune indica e non nomina il presidente perché se nominasse si tratterebbe di un’accettazione automatica, mente l’indicare è un’accettazione subordinata al voto del Collegio dei Fondatori.

Io sono molto incavolato perché all’inizio sembrava che il Comune avrebbe indicato il nominativo del presidente scegliendo una persona di gradimento, poi, ha lasciato passare un po’ di tempo e ha deciso di fare un bando e questo bando si è chiuso ad aprile e siamo quasi a fine giugno e si sa ancora chi sia il candidato scelto. Sinceramente non so che cosa aspetti il Comune”.

Ma almeno si sa quante persone abbiamo aderito al bando presentando la candidatura e eventualmente i loro nomi?

“No, non si sa nulla, né quanti curricula siano stati presentati né se il Comune li ha già esaminati e neppure nel caso li abbia esaminati se ha eventualmente scelto qualcuno”.

Nel momento in cui il Comune indicasse il nome del presidente la situazione si sboccherebbe velocemente o ci sarebbero dei tempi tecnici da rispettare?

“Una volta indicato il nominativo da parte del Comune la Fondazione con procedura ordinaria ha una settimana di tempo per convocare il Collegio dei Fondatori che durante la riunione ratifica oppure no la nomina e se avviene la ratifica il presidente della Fondazione Filadelfia è immediatamente operativo. Ora sta al Sindaco di Torino, la signora Chiara Appendino, procedere oppure continuare a portare avanti questo incomprensibile stallo”.

Tutto molto chiaro, vuole aggiungere qualche altra cosa?