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Bagni: “Anguissa come Ciccio Romano? Tecnicamente no, ma come tassello mancate sì”

(Getty Images)

Le parole dell'ex calciatore azzurro

Giovanni Montuori

Salvatore Bagni, ex calciatore del Napoli con cui ha vinto uno scudetto, è intervenuto sul sito della Gazzetta dello Sport per analizzare l'inizio di stagione della squadra di Spalletti. Bagni si è anche lasciato andare ad un paragone tra Anguissa e Ciccio Romano. Di seguito l'intervista.

Bagni sul Napoli e su Anguissa

 (Getty Images)

Cos’ha questa squadra in comune con la sua?

“I paragoni sono sempre ardui. Diciamo che mi piace molto la maniera di gestire le partite. Noi con le piccole andavamo in vantaggio di un paio di gol e poi controllavamo. Quello che a Udine il Napoli ha mostrato di saper fare giocando un calcio bellissimo. Noi avevamo Lui, Maradona. Questa squadra ha diversi giocatori in grado di inventare qualcosa di importante”.

Si può dire che Anguissa oggi è per il Napoli quello che allora fu l’acquisto di Romano?

“Tecnicamente no perché sono giocatori completamente diversi. Da un punto di vista di tassello mancante, sì. Perché noi allora avevamo bisogno di un regista come ora la squadra di Spalletti aveva bisogno di un giocatore fisico. Anguissa ha subito dimostrato le sue qualità. Personalmente non mi sorprende Anguissa, lo seguo dai tempi del Reims, bravo il d.s. Giuntoli ad andarlo a ‘pescare’. Gestisce il pallone in maniera semplice, e in un contrasto la palla è sempre sua. Ne ha guadagnato anche Fabian Ruiz che è diventato più efficace e sicuro nel gestire la palla. È un Koulibaly del centrocampo. Adesso è diventato difficile far gol al Napoli che ha due muri uno davanti all’altro da superare”.

Questo Napoli può vincere lo scudetto?

“Lo sostengo da tempo, la squadra è forte. L’anno scorso è stata condizionata dai troppi infortuni. Ma non si può dimenticare l’ottimo lavoro fatto da Gattuso”.

Non le piace Spalletti?

“Mi piace eccome. Ma non sono tipo da dimenticare Rino e quanto di buono fatto. Di Luciano mi ha colpito il modo in cui ha saputo subito infondere certezze ai singoli e al gruppo. Le prime tre vittorie sono arrivate superando tante difficoltà e sapendo leggere - tutti, allenatore e squadra - i momenti diversi della partita, reagendo sempre nel modo giusto. Atteggiamento replicato brillantemente anche a Leicester. A Udine invece, con le certezze acquisite, hanno vinto di forza con la qualità delle giocate dei singoli e anche con quegli splendidi schemi su palla da fermo. È veramente bello da vedere questo Napoli”.

Concorrenti più pericolose?

“Il Milan perché ha cambiato poco come il Napoli e ha in Pioli la continuità. E l’Inter perché sembra aver trovato equilibri nuovi. Ma c’è una cosa che mi preoccupa…”.

Cosa?

“Il mese di gennaio quando partiranno per la Coppa d’Africa Koulibaly-Anguissa-Osimhen, il nuovo asse portante della squadra. Non solo perché mancheranno: l’incognita è in che condizioni ritorneranno. Non dimenticate che anche Gattuso aveva vinto le prime quattro partite di campionato poi in nazionale si fece male Osimhen, scomparì dai radar per quattro mesi e ovviamente la squadra ne soffrì, anche perché si fece male anche Mertens e arrivarono infortuni in serie. Speriamo non ci siano contrattempi così che Spalletti possa portare avanti il suo lavoro come sta facendo in maniera brillante”.

Manca qualcosa a questa squadra?

“Scopro l’acqua calda se dico un terzino mancino. A Leicester, dove mancava per infortunio Mario Rui, si sono viste le difficoltà ad adattare un giocatore a sinistra. Sono almeno un paio d’anni che, con l’infortunio a Ghoulam, c’è un buco da quelle parti. E siccome sono convinto che di qui a gennaio il Napoli sarà sempre lassù allora nel mercato invernale bisognerà che la società faccia uno sforzo per aggiungere un tassello definitivo. Le partite sono ancora tante e questo Napoli bello e senza paura può vincere tutto. Per farlo dovrà curare ogni particolare”.