Nell'insolito match di Pasquetta, al San Paolo arriverà l'Atalanta di Giampiero Gasperini, in un mese che si preannuncia di fuoco per la Dea, nel suo apice della propria storia moderna e forse di sempre. In piena lotta per la Champions League (con una vittoria domani si appaierebbe il Milan al quarto posto) e ad un passo dalla finale di Coppa Italia (giovedì ci sarà il ritorno contro la Fiorentina, dopo il 3-3 del Franchi) dove tra l'altro non ci sono più le varie Juve (eliminata proprio dai nerazzurri con un 3-0 da favola), Napoli e Inter, e quindi mai come quest'anno si può sognare in grande. Mai gli orobici erano così in alto, tutto merito del mago Gasp, da anni mentore e maestro dei bergamaschi, trasformati in una big a tutti gli effetti da quando è sulla panchina atalantina. Estate 2016, questo il momento della svolta. Eppure i primi mesi non furono tutte rose e fiori, anzi, l'inizio fu molto complicato, tra il debutto contro la Lazio (3-4 casalingo) e altre debacle, il tecnico ex Genoa veniva dato a rischio esonero! Una cosa pazzesca se si pensa dov'è arrivata oggi questa squadra. Il presidente Percassi riuscì ad allontanare le tentazioni e il tecnico iniziò a scalare la classifica, cominciando proprio da una vittoria contro il Napoli (1-0, rete di Petagna) bissata poi nel match di ritorno (il clamoroso 0-2 con doppietta di Caldara, con l'Atalanta in inferiorità numerica per buona parte della gara). Alla fine di quella stagione arriverà il quarto posto e la qualificazione in Europa League, competizione dove nel 2017-18 brillerà la stella atalantina, costretta ad arrendersi, sfortunatamente solo contro il Borussia Dortmund (dopo aver superato il girone che includeva Lione ed Everton). Bis-Europa l'anno scorso, ma questa volta fatali furono i rigori contro il Copenaghen nell'ultimo turno (di tre) dei preliminari di inizio stagione. Arriviamo così a quest'annata, dove sono arrivati risultati importantissimi, dopo un inizio stentato, forse una sorta di contraccolpo psicologico dopo l'uscita dall'Europa. L'Atalanta è una squadra indecifrabile, capace quando meno te l'aspetti di crolli verticali, soprattutto quando si profilano una serie di impegni ravvicinati. Ecco i punti persi in inverno a cavallo della corsa in Coppa Italia, arrivata, come già detto, alle semifinali. Proprio in questo senso il Napoli potrebbe approfittarne, giovedì c'è il ritorno con la Fiorentina e Gasperini ha già annunciato che non farà turnover giocando tutte le gare al massimo.
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L’AVVERSARIO – L’Atalanta e il mese verità che può fare la storia: Gasperini vuole tutto
Il focus sul prossimo avversario del Napoli, l'Atalanta di Gasperini, domani al San Paolo
PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2): Gollini; Mancini, Masiello, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Ilicic; Gomez, Zapata
UOMO CHIAVE: Ilicic
La squadra orobica gioca a tutto campo, imprevedibilmente, e ha tanta intensità e agonismo. Sembra una squadra inglese più che italiana: di sicuro non è una squadra che attende e aspetta. Per provare a batterla bisogna accettare l'uno contro uno e vedere chi ne ha di più. Tantissimi i gol realizzati, è il miglior attacco della serie A insieme alla Juventus, per una rosa che va in rete con tutti gli effettivi a partire dai difensori goleador. La scoperta Mancini, Palomino, Toloi (out per infortunio fino a fine stagioni), tutti partecipano alla manovra d'attacco. Tantissimi i giovani lanciati e valorizzati da Gasperini in questi anni: Caldara, Kessiè, Cristante, Petagna. L'ultimo è proprio il già citato Mancini. L'attacco, invece, è stratosferico con i colpi di Ilicic (miglior centrocampista del campionato per gol e assist), la classe di Gomez e i gol dell'ex Napoli Zapata, praticamente rinato in Lombardia. E' ai vertici della classifica cannonieri e se la gioca con Quagliarella, Piatek e Cristiano Ronaldo per il titolo. Si preannuncia battaglia per gli uomini di Ancelotti, costretti a riscattare l'uscita dall'Europa League e a dare un senso a questo finale di stagione, magari bissando la difficile vittoria di Bergamo all'andata (1-2) grazie ad uno strepitoso Milik.
Tony Sarnataro
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