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L’assurda regola che se un arbitro va al Var… “prende un brutto voto”

BARCELONA, SPAIN - AUGUST 08: The match official watches the VAR screen to await a decision during the UEFA Champions League round of 16 second leg match between FC Barcelona and SSC Napoli at Camp Nou on August 08, 2020 in Barcelona, Spain.  (Photo by David Ramos/Getty Images)

Roberto Beccantini, storica firma del giornalismo sportivo italiano, ha parlato a Radio Punto Nuovo. Queste le sue parole riprese dalla nostra redazione: “Se un arbitro va al Var e indovina le scelte io, francamente, lo premierei. Non ha alcun...

Giovanni Ibello

Roberto Beccantini, storica firma del giornalismo sportivo italiano, ha parlato a Radio Punto Nuovo. Queste le sue parole riprese dalla nostra redazione:

“Se un arbitro va al Var e indovina le scelte io, francamente, lo premierei. Non ha alcun senso fare il contrario. Per usare il var nel modo più corretto gli arbitri devono essere sereni e accettare il verdetto dell'occhio elettronico. Quest’anno Rizzoli, dopo la sarabanda di rigori assegnati, ha cercato di porre un limite. Ma cosa può dire un arbitro prima di aver rivisto le immagini? Può chiedere solo scusa come fece una volta Lo Bello.  C'è solo una domanda alla quale rispondere: “Perché non sei andato al Var?” C’è un protocollo che dice chiaramente quando si può intervenire e quando è superfluo farlo. Ma bisogna avere fiducia nel Var, che è una moviola: bisogna saperlo usare perché così l'arbitro se usa bene questo strumento può tutelare sé stesso". 

Ha ragione Beccantini. E' assurda questa regola della valutazione arbitrale secondo cui se un arbitro va al Var viene valutato negativamente dall'AIA.