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Applausi meritati, a scena aperta, comunque. Perchè il Napoli lascia la Champions a testa alt

Applausi meritati, a scena aperta, comunque. Perchè il Napoli lascia la Champions a testa alt

Applausi meritati, a scena aperta, comunque. Perchè il Napoli lascia la Champions a testa altissima, dopo aver dimostrato di poter reggere il confronto con i campioni del Mondo del Real Madrid. L’eliminazione non è la fine di...

Redazione

Applausi meritati, a scena aperta, comunque. Perchè il Napoli lascia la Champions a testa altissima, dopo aver dimostrato di poter reggere il confronto con i campioni del Mondo del Real Madrid. L'eliminazione non è la fine di un percorso, ma un punto di ripartenza per continuare nel fantastico processo di crescita iniziato tredici anni fa con la regia del presidente De Laurentiis. La squadra di Sarri è giovane, ha grande qualità, è piena di talenti e ha ancora enormi margini di miglioramento: con la grande organizzazione di gioco che ha dimostrato ancora una volta al San Paolo si può andare lontano.

Sarà difficile dimenticare la grande bellezza del primo tempo giocato contro la corazzata merengues, 45 minuti di una intensità pazzesca, di una applicazione esemplare, ricchi di ricami e di accelerazioni improvvise. Un gol e un palo e solo le briciole lasciate a Ronaldo, che comunque si era riuscito a ritagliare lo spazio per timbrare un legno nell'infuocato San Paolo. I tre mini attaccanti del Napoli hanno tenuto sotto scacco e a lungo in apprensione l'impacciata difesa di Zidane, troppo lenta per poter tenere il passo degli scatenati Mertens, Insigne e Callejon. Napoli-Real Madrid, Careca saluta la Curva B

Ma il Real è una squadra che non muore mai e nel suo arco ha tante frecce. Così, come era già successo nella finale del 2014 contro l'Atletico Madrid, nei momenti di difficoltà c'è uno specialista nel gioco aereo capace di cambiare il verso di una partita: anche stavolta è stato Sergio Ramos con due colpi di testa a tirare fuori il Real dalle sabbie mobili. Un micidiale uno-due che ha stroncato anche dal punto di vista psicologico le velleità azzurre e che ha consentito a Zidane di centrare la qualificazione ai quarti. Un po' lo stesso copione di quella notte del 1987 in Coppa dei Campioni, dove, dopo l'illusione firmata da Francini, fu Butragueno a mandare all'aria i sogni di una città che con Maradona si affacciava per la prima volta nell'Europa dei grandi. Napoli-Real Madrid, coreografie da brividi al San Paolo

Se in campo il Napoli non è riuscito a superare i galattici, la partita l'hanno sicuramente vinta i suoi tifosi. L'entusiasmo e le emozioni che si sono respirate nelle ultime 48 ore nella città partenopea hanno impressionato tutta Europa, con la stampa spagnola rimasta scioccata dal calore e dalla passione dei sessantamila spettatori che hanno riempito ieri il San Paolo con tante ore d'anticipo rispetto al fischio d'inizio. Per il Napoli i suoi tifosi sono un patrimonio inestimabile: nel futuro con loro nessun traguardo diventa irraggiungibile. Corriere dello Sport.